Print Friendly and PDF

Sulle orme di Petrarca: viaggio a Fontaine de Vaucluse, luogo dove conobbe Laura

Fontaine de Vaucluse è il paesino che ha inspirato molti dei celebri versi di Petrarca. Tra giochi d’acqua e paesaggi dal sapore nostalgico si nascondono i luoghi dove il poeta incontrò Laura.

In Valchiusa una natura di grande bellezza, di grande varietà, è concentrata nell’arco di uno spazio non esteso. A 28 km. da Avignone, giungendo da Isle-sur la Sorgue, grazioso paese, che i francesi, per via dei canali che l’attraversano, hanno ribattezzato senza alcuna modestia “Venezia contadina” s’innalza la bianca falesia verticale, 230 metri, da cui sgorga la sorgente color smeraldo delle “Chiare, fresche e dolci acque“, la Sorgue, “regina di tutte le fonti“, prove­niente da chissà quali misteriosi abissi (illustri speleologi, fra cui Cousteau, hanno provato, finora inutilmente, a svelarne i segreti). La valle è piccola, ma ariosa, sorgenti secondarie alimentano il corso d’acqua, anche quando, d’estate e d’autunno, il livello si abbassa, liberando la roccia alla vista.

La vera prova del genio – scriveva Prouststa più che nel contenuto della sua opera, nella qualità incognita di un mondo unico, che nessun altro ha saputo vedere“: percorrere lo “chemin de la Fontaine” partendo da Piazza della Colonna, (eretta per il V anniver­sario della nascita di Petrarca, in presenza della duchessa di Berry), significa soprattutto rinnovare un’esperienza sottraendola alle rovine del tempo. La bellezza della natura si fonde con il mistero di questa conca d’acqua smeraldina, inviolata ed inaccessibile fonte, ove “le belle membra pose colei che sola a me par donna” (difficile sottrarsi alle inevitabili citazioni in un luogo fatalmente legato ai due mitici amanti). A questa fonte di ispirazione e di poesia sono arrivati in devoto pellegrinaggio scrittori, poeti, pittori, si racconta ancora di Winston Churchill, che, ormai vecchio e malandato, volendo visitare e dipingere la sorgente, si fece trasportare a dorso d’asino.

La casa-museo di Petrarca  

Dopo il ponte, sulla riva sinistra della Sorgue e appena attraversato il breve cunicolo sca­vato nella roccia, ci si ritrova improvvisamente davanti alla casetta 800esca che ospita dal 1927 il Museo dedicato a Petrarca e che tradizione vuole sia stata costruita là dove abitò il poeta italiano (la sua vera casa venne distrutta da un incendio a Natale del 1353). Questo angolo solitario e appartato immette il visitatore in una dimensione quasi onirica: i corsi d’acqua, i fiori, gli alberi ombrosi compon­gono il volto di un Paese dove ci si vorrebbe fermare per vivere, a un ritmo più lento, una vita d’altri tempi. Emer­gono da remote lontananze i volti dei due mitici amanti della Sorgue, Laura De Sade, incontrata da Petrarca nella chiesa di Santa Chiara in Avignone durante quel fatidico Venerdì Santo del 1327.

Stampe, acquerelli, acqueforti com­pongono i lineamenti enigmatici ed evanescenti dell’inac­cessibile Monna Laura esaltandone  la bellezza. C’è il ritratto di Petrarca dell’iconografia classica coronato d’alloro in Campidoglio, il paesaggio di Valchiusa dipinto con le sue acque precipiti, le rocce ed i boschi, gli spazi sublimati da diffuse luminescenze, da minute finezze di particolari. E poi manoscritti, edizioni antiche, commentari, una pic­cola collezione di arte moderna sul tema dei due innamo­rati firmata da Aragon, Braque, Picasso, René Char, Sima, Giacometti, De Stael… Un mito, un’esperienza umana della passione confidata al Secretum, cantata dal Canzoniere, una stupenda allegoria dell’amore.

Ritratto di Francesco Petrarca
Ritratto di Francesco Petrarca
La Provenza

In questa Provenza di antichi trovatori è possibile ancora stabilire un contatto che non sia solo turistico, si riprovano emozioni inseguen­do i segni di una figura idealizzata in vita ed in morte (Laura morirà di peste nel 1348), vicenda che indurrà il poeta a riconoscere, nel sonetto – proemio del Canzoniere, che “quanto piace al mondo è breve sogno“. Alla caducità dell’umano Francesco Petrarca era del resto ben consape­vole di opporre il segno dell’immortalità, quando, accen­nando a questo luogo, scriveva all’amico Philippe de Cabassole: “La sorgente della Sorgue, già famosa per sé stessa, è divenuta ancora più celebre per il mio lungo soggiorno e i miei canti” (Sen.X 2).  Sentimento che traspare anche da un’altra frase (Fam.VII 3) “Giammai alcun luogo mi ha procurato più piacere né più vivi stimoli“. Il soggiorno di Petrarca in Valchiusa, interrotto da frequenti viaggi in Italia, Belgio, Germania, durò circa dieci anni, dall’autunno del 1337 fino al ’52.  Anni  molto produttivi:  vi iniziò il De viris illustribus, l’Africa, scrisse le Egloghe, il De vita solitaria, il De otio religiosorum, gran parte del Canzoniere.

Qui, con la sola com­pagnia di un cane e due servi, placava le sue inquietudini, riusciva a comporre le sue contraddizioni, trovava la quiete adatta alla concentrazione e allo studio. Da questo universo di acque, di fiori e di alberi si può passare rapidamente, prendendo la “route” per Cabriere d’Avignon, a un paesaggio di rocce, di arbusti, di castelli: si può raggiungere Gordes, visitare Roussillon, il paese dell’ocra, dove tutto è rosso, rosse le case, i muri, le seggiole dei bar, le persiane, le fontane, oppure l’Abbazia cistercense di Sénanque in aperta campagna, le rupi del Luberon e i suoi villaggi fortificati e  spingersi fino alla cima del monte Ventoux.  Dell’ascesa al Monte Ventoso, oggi sudato traguardo di tappa del Tour de France, rimane una celebre Lettera di Petrarca, scritta in latino e raccolta nelle Familiares, dove narra l’impervia salita assieme al fratello Gherardo. Una volta giunti sulla vetta, Francesco aprì a caso una pagina delle Confessioni di Sant’Agostino e lesse una frase rivelativa riguardo alla vita che fino ad allora aveva condotto: “E vanno gli uomini a contemplare le cime dei monti, i vasti flutti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l’immensità dell’oceano, il corso degli astri e trascurano se stessi“.

Fontaine de Vaucluse sul fiume Sorgue
Fontaine de Vaucluse sul fiume Sorgue

Commenta con Facebook