Viaggio immaginario tra le bellezze italiane. Christie’s Milano, il dipartimento nostrano della maison di Pinault, ha introdotto le vendite solo online. In arrivo l’asta “Mapping Modern and Contemporary Art“, dal 20 gennaio al 10 febbraio 2021
Dopo l’appuntamento live (ma poi svoltosi a porte chiuse a causa della pandemia) dello scorso ottobre, dal 20 gennaio arriva il primo evento pensato esclusivamente per l’online organizzato dal dipartimento italiano della grande major internazionale.
L’asta si intitola “Mapping Modern and Contemporary Art” e si svolgerà sino al 10 febbraio 2021. E’ ispirata al concetto di Grand Tour, una visita con scopo formativo dei ricchi figli dell’aristocrazia attraverso un viaggio che poteva durare da qualche mese ad alcuni anni che “mappava” l’Europa, una abitudine diffusa nel XVII e XVIII secolo. Christie’s prendendo spunto proprio da questa tradizione, ha curato una vendita “mappando” l’arte moderna e contemporanea in tutta Italia, comprese opere di artisti internazionali che sono stati ispirati dal Bel Paese, hanno vissuto e lavorato in Italia per un periodo di tempo o sono stati fortemente ispirati dalla cultura italiana.
All’epoca, una volta arrivati in Italia, i partecipanti del Grand Tour visitavano Torino e Milano, poi trascorrevano alcuni mesi a Firenze visitavano la Galleria degli Uffizi, uno spazio in cui coabitano i grandi dipinti dell’alto Rinascimento e la scultura romana. Dopo una deviazione a Pisa, passavano per Padova, Bologna e Venezia. Dalla Laguna andavano a Roma a studiare le antiche rovine e i capolavori della pittura, della scultura e dell’architettura dei periodi del Medioevo, del Rinascimento e del Barocco. Alcuni viaggiatori visitavano anche Napoli e arrivavano fino alle due isole più importanti, la Sicilia e la Sardegna.
Circa 300 anni dopo, Christie’s conduce un simile tour (virtuale) in Italia. Alcuni luoghi “mappati” sono molto noti e culturalmente influenti mentre altri sono ancora da scoprire dal pubblico internazionale. L’asta sarà come un grand tour virtuale delle regioni italiane con opere del Dopoguerra, moderne, fotografie e stampe del XX secolo.
Tra le regioni, si passerà dal Veneto con Emilio Vedova, all’Emilia Romagna con le fotografie di Luigi Ghirri, dalla Toscana con l’astrattismo di Alberto Magnelli, dall’Umbria con Piero Dorazio, al Lazio con Franco Angeli e Schifano, in Sicilia con Carla Accardi e in Sardegna da Maria Lai.
In questo periodo in cui spostarsi per piacere è quasi impossibile, ancora una volta è l’arte a offrire un viaggio immaginario tra le bellezze italiane, nel corso del quale il “viaggiatore” avrà la possibilità di visitare le regioni online, attraverso il filtro dell’arte moderna e contemporanea.
VENETO
Il Veneto è rappresentato da Emilio Vedova. Pittore autodidatta nato a Venezia, Vedova (1919-2006) ha dedicato tutta la sua vita allo sviluppo della pittura astratta. Ha raggiunto la fama internazionale negli anni ’40. Successivamente è tornato sulla cresta dell’onda nei primi anni ’80 come figura ispiratrice per una giovane generazione di pittori neo-espressivi. Nel 1982 ha partecipato a Documenta 7 e negli anni successivi i suoi lavori sono stati inseriti in numerose mostre personali e pubblicazioni. Il dinamismo grafico del segno di Vedova ricorda il vigore monocromatico di Franz Kline e la vitalità corporea di Willem de Kooning. A Milano nel 1946, Vedova aveva co-firmato Oltre Guernica, un manifesto che dichiarava che i pittori socialisti avrebbero dovuto allontanarsi dall’esempio rappresentativo della Guernica di Picasso e lavorare nell’idioma veramente rivoluzionario dell’astrazione. Dipinto da Vedova nel 1989, Dittico ’89, esemplifica uno di questi lavori astratti (stima: 120.000-180.000).
EMILIA-ROMAGNA
Luigi Ghirri (1943-1992) è stato un fotografo noto per le sue immagini colorate di giardini e monumenti, nonché degli interni dello studio di Giorgio Morandi, che ha fotografato nel 1989. Ha iniziato la sua carriera negli anni ’70 quando, influenzato dall’arte concettuale, ha creato le sue prime due serie Atlante (1973) e Kodachrome (1978).
TOSCANA
Artista autodidatta, Alberto Magnelli (1888-1971) è spesso considerato il primo pittore astratto italiano. Nato a Firenze e profondamente ispirato dagli abbondanti tesori rinascimentali della Toscana, ha iniziato a dipingere nell’adolescenza. Tuttavia fu nel 1913, dopo aver stretto amicizia con Picasso, Gris e Léger a Parigi, che il suo lavoro, basato su forme semplificate e fortemente delineate, fece il suo deciso spostamento verso l’astrazione geometrica.
UMBRIA
Gli anni ’50 furono un decennio importante per Piero Dorazio (1927-2005), poiché viaggiò molto, incontrando nuovi movimenti artistici che contribuirono ad ampliare i suoi orizzonti estetici. Nel 1953 visitò l’America e fu esposto all’espressionismo astratto. Più vicino a casa, ha trovato ispirazione nel lavoro dei futuristi italiani, la cui esplorazione del rapporto tra colore, forma e velocità sarebbe entrata in risonanza con i reticoli di Dorazio.
LAZIO
Durante il servizio militare di stanza a Roma, Franco Angeli (1935-1988) incontrò uno scultore di nome Edgardo Mannucci che aveva legami con un altro artista, Alberto Burri. Angeli trovava affascinante il lavoro del medico-pittore. Ha adattato le tecniche di Burri nelle proprie opere, prendendo in prestito la materialità della serie Catrami. In effetti, l’estetica generale delle cose rotte o rovinate è diventata un aspetto chiave del lavoro di Angeli.
SARDEGNA
L’amicizia di Maria Lai (1919-2013) con lo scrittore Giuseppe Dessì la spinse a riscoprire le tradizioni sarde, in particolare la cultura della tessitura femminile, da cui attingeva per trasformare l’atto del cucito in un gesto artistico, non funzionale. La necessità di stabilire connessioni tra oggetti e individui è inerente a tutte le opere dell’artista. Il Libro dei telai risale al 1979 ed è offerto con una stima di Euro 20.000 – 30.000.
SICILIA
Negli anni ’50, Carla Accardi (1924-2014) è stata coinvolta nei tentativi di vasta portata di rivoluzionare l’astrazione attraverso l’ibridazione dell’astrazione geometrica e della pittura gestuale, utilizzando una tavolozza bicolore ridotta per esplorare il rapporto tra figura e sfondo.