Procida si è affermata fra 10 finaliste che comprendevano centri come Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Taranto, Trapani, Verbania, Volterra
“Il percorso di partecipazione alla competizione per il titolo di Capitale italiana della Cultura ha fortificato le politiche dell’amministrazione dell’isola che stava già puntando su temi forti come l’inclusione, la rigenerazione, il turismo, tutti legati alla cultura. Questo percorso è stato un percorso importante che lascerà un lascito forte per la comunità”. Con queste parole il sindaco Dino Ambrosino presentava nei giorni scorsi la candidatura di Procida a Capitale italiana della cultura per il 2022. E questo percorso è risultato convincente per la giuria presieduta da Stefano Baia Curioni, visto che il Ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini ha appena annunciato in diretta Zoom la vittoria dell’isola nella competizione.
Procida – “l’isola che non isola, laboratorio culturale di felicità sociale”, come detto da Agostino Riitano, direttore della candidatura – si è affermata fra 10 finaliste che comprendevano centri come Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Taranto, Trapani, Verbania, Volterra. Sarà la quinta candidata ad avere il ruolo di capitale da sola per un anno intero. E a ottenere un milione di euro dal Ministero dei Beni Culturali per la realizzazione del suo progetto. “La terra isolana è luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, è modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo”, si leggeva nella presentazione della candidatura. “Potenza di immaginario e concretezza di visione ci mostrano Procida come capitale esemplare di dinamiche relazionali, di pratiche di inclusione nonché di cura dei beni culturali e naturali”.
La Capitale italiana della cultura fu istituita nel 2014 con l’obbiettivo di sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città. Affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, la crescita e lo sviluppo economico. Negli anni precedenti il titolo è assegnato alle Città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015; Mantova nel 2016; Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018, mentre nel 2019 ha coinciso con Matera Capitale europea della cultura. Parma è invece la capitale 2020, prorogata al 2021 dal Dl Rilancio. Che ha anche proclamato, in segno di solidarietà per le vittime della pandemia, Bergamo e Brescia Capitali italiane della Cultura per il 2023.