Uno dei mistero più grandi di sempre, un oggetto così enigmatico da suscitare l’interesse di religiosi, storici, esploratori e da stimolare la fantasia di scrittori o registi. Ma quali sono le prove dell’esistenza dell’Arca dell’Alleanza? I recenti scavi di Kyriat Ye’arim, a pochi chilometri da Gerusalemme, possono fornire più di una risposta. Il documentario di Arte in italiano.
Secondo la Bibbia, l’Arca dell’Alleanza era una cassa di legno d’acacia con un coperchio d’oro, utilizzata per custodire le Tavole della Legge date da Dio a Mosè sul monte Sinai. Questo oggetto costituiva il segno visibile della presenza divina in mezzo al popolo di Israele, accompagnando le peregrinazioni del popolo ebraico verso la Terra Promessa fino all’arrivo del Re Davide a Gerusalemme, nel X a.C. Dopo l’assedio dei Babilonesi alla culla del Monoteismo, quattro secoli più tardi, l’Arca è sparita dalla circolazione. Da allora, alimenta la fantasia di religiosi, archeologici, storici, ma anche scrittori e registi.
Ma quali sono le prove della sua esistenza? La Bibbia è da considerarsi un racconto affidabile? Quando è stata scritta, da chi e perché? Un sito arroccato nei pressi di Gerusalemme potrebbe fornire nuove risposte. Secondo la Bibbia, l’Arca dell’Alleanza fu conservata sulla collina di Kyriat Ye’arim, prima di giungere a Gerusalemme. Oggi occupato da un convento cattolico, è l’unico sito biblico della regione che non è mai stato perlustrato. Nel documentario di Thierry Ragobert, disponibile su Arte in italiano fino al 9 marzo, una missione scientifica franco-israeliana si prepara a esplorare la collina per la prima volta.