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Guggenheim Museum di Bilbao: il programma espositivo 2021

Tra storia e modernità, il Guggenheim Museum di Bilbao ha presentato il suo programma espositivo per il 2021.

Ricco, calibrato e ambizioso: le 8 mostre che lo compongono disegnano un calendario che tiene conto di tutti gli aspetti della contemporaneità. Ne deriva un palinsesto calibrato tra le istanze della modernità – con particolare attenzione alle questioni sociali, alle minoranze e alla parità di genere – e quelle della storia e della tradizione – con una mostra dedicata ai pittori attivi a Bilbao. Anche nei mezzi espressivi troviamo queste tensione positiva, dove si alternano mezzi classici come la pittura ad altri più innovativi come la video arte. Il risultato è quindi un programma estremamente eterogeneo: globale e locale, moderno e attento alla tradizione, impegnato sul sociale e sul fronte della pura ricerca artistica.

Bilbao and Painting / 29 gennaio – 29 agosto 2021

All’inizio del ‘900 la città di Bilbao divenne una delle città più prospere della Spagna non solo grazie alla sua marina e delle industrie siderurgiche, ma anche per la sua attività commerciale, bancaria e culturale. Attraverso una selezione di dipinti realizzati da artisti attivi a Bilbao tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, questa mostra mira a fornire una panoramica dei pittori baschi, le cui opere incorporavano le idee dell’Impressionismo e successivamente delle Avanguardie. I temi si concentrano sui panorami dei Paesi Baschi: le barche e le terrazze, la vita dell’alta borghesia e dei cittadini, i rematori e diportisti, le feste di battesimo e il raccolto nei villaggi, la morte in mare e in guerra, gli eroi dello sport e tutte le attività quotidiane in un porto di pescatori.

Film & Video: Alex Reynolds. There is a Law, There is a Hand, There is a Song / 19 febbraio – 13 giugno 2021

Alex Reynolds (1978, Bilbao) è un’artista e regista interessata all’esplorazione di nuove strutture narrative, sequenze di comandi e unità di ritmo che applica alla produzione cinematografica. Il suo lavoro evidenzia il valore relativo del punto di vista la trasmissione di emozioni innescata da un dispositivo visivo. Concentrandosi sulla narrazione, analizza le dinamiche e le lacune comunicative, sfidando l’automatismo del rapporto immagine-contenuto. Emergono così i temi ricorrenti della sua ricerca: dal ritratto (con e senza volti), alla struttura ritmica (forse musicale) e alle architetture (visibili e invisibili). Il lavoro più recente di Reynolds verrà svelato per la prima volta in occasione di questa mostra al Guggenheim Museum di Bilbao.

Yoko Ono Hichiko Happo, 2014 Sumi ink on nine canvases 200 x 100 cm each, 200 x 900 cm overall Guggenheim Bilbao Museoa Gift of the artista © Yoko Ono
Yoko Ono, Hichiko Happo, 2014, Sumi ink on nine canvases, 200 x 100 cm each, 200 x 900 cm overall. Guggenheim Bilbao Museum. 
Gift of the artista © Yoko Ono
The Roaring Twenties / 7 maggio – 19 settembre 2021

A cento anni di distanza gli anni ’20 ruggiscono ancora. Chiamati Les années folles [gli anni pazzi] in francese o Die wilden Zwanziger [i selvaggi anni venti] nei paesi di lingua tedesca, i ruggenti anni Venti furono un fenomeno che sorse simultaneamente in tutte le grandi città del mondo occidentale e il cui ricordo ancora può raccontarci qualcosa. Nacquero idee progressiste e ambiziosi piani urbani, la società pose le basi per un futuro inedito, annettendo le minoranze fino a prima discriminate.

The Roaring Twenties prende in analisi l’esperienza di Berlino e Parigi soffermandosi anche su altri focolai d’avanguardia come Vienna o Zurigo. Quali sono i simboli caratteristici di questi anni? Dagli abiti attillati al jazz, dalle acconciature iconiche ai colori sgargianti. L’allestimento della mostra – realizzato da Calixto Bieito, acclamato scenografo d’opera grazie al suo contributo all’innovazione al teatro europeo – è pronto a ripercorrerli tutti.

The Line of Wit / 11 giugno 2021 – 6 febbraio 2022

Divertenti, intelligenti e sperimentali. The Line of Wit esplora una selezione di opere della collezione permanente del Guggenheim Museum di Bilbao che si distinguono per una certa particolarità. Attraverso l’impiego di materiali e tecniche insolite, sfidano in modo giocoso la società, la politica e l’estetica convenzionale. Possono coinvolgere la tecnologia e processi non ortodossi come Hichiko Happo di Yoko Ono, oppure un utilizzo non convenzionale della pittura come i ritratti di Antonio Saura, Henri Michaux e Georg Baselitz. Una selezione di opere astratte evidenzia il carattere sperimentale di alcuni processi: l’applicazione del pigmento di Prudencio Irazabal, ad esempio, si basa su una miscela personalizzata di liquidi polimero e pigmenti utile a ottenere un effetto particolarmente luminoso; il lavoro di Rodney Graham, Film Still, si basa sulle potenzialità riflettenti di due tele nere che si fronteggiano.

Cecilia Bengolea, Lighting dance
Cecilia Bengolea, Lighting dance
Film & Video: Cecilia Bengolea. Lightning Dance / 24 giugno – 26 settembre 2021

Cecilia Bengolea (nata nel 1979, Buenos Aires) è un’artista multidisciplinare la cui pratica fonde video, coreografia e scultura. Nella sua indagine, Bengolea esplora le forme di danza popolare che si combinano con elementi contemporanei e arcaici. Proprio come nella maggioranza dei suoi progetti, la sua recente composizione Lightning Dance (2018) si basa su una profonda collaborazione tra l’artista e i performer che l’accompagnano. L’opera, in questo caso, appartiene alla serie sviluppata da Bengolea intorno alla cultura dancehall in Giamaica. Il ritmo costruito dal video mostra un costante intreccio di energie musicali e ambientali, tuoni e percussioni, sincronizzati come parte di un unico sistema sonoro. Per questi performer la danza non è solo una forma di espressione, ma una pratica curativa.

Alice Neel: People Come First / 17 settembre 2021 – 23 gennaio 2022

Alice Neel: People Come First sarà la prima retrospettiva in Spagna dell’artista americana Alice Neel (1900-1984). Neel è stata una delle artiste più radicali del secolo, un esempio di giustizia sociale. Il suo impegno di lunga data per i diritti umani ha ispirato la sua vita e la sua arte, come dimostrano i circa 100 dipinti, disegni e acquerelli che compongono la mostra. Immagini di attivisti che manifestano contro il fascismo e il razzismo, dipinti delle vittime della Grande Depressione, ritratti dei vicini di Neel ad Harlem tra cui artisti e performer queer. Abitante fedele della città, New York è stata la sua ispirazione più feconda. In qualche modo tutta la sua opera testimonia il dramma delle sue strade, la bellezza quotidiana dei suoi edifici e, soprattutto, il diversità, resilienza e passione dei suoi abitanti.

Alice Neel, Jackie Curtis and Ritta Redd, 1970. Oil on canvas, framed: 154.30 x 108.90 cm, unframed: 152.40 x 106.40 cm. The Cleveland Museum of Art, Leonard C. Hanna
Alice Neel, Jackie Curtis and Ritta Redd, 1970. Oil on canvas, framed: 154.30 x 108.90 cm, unframed: 152.40 x 106.40 cm. The Cleveland Museum of Art, Leonard C. Hanna
Film & Video: Sharon Lockhart. Noa Eshkol’s Movement Notation / 7 ottobre 2021 – 27 febbraio 2022

Le installazioni video e le opere fotografiche di Sharon Lockhart (nata nel 1964, Norwood, USA) concentrano l’attenzione sull’uomo e sulle modalità di rappresentazione sia sociale che individuale. In particolare, negli ultimi anni la sua attenzione si è concentrata sul lavoro della coreografa Noa Eshkol (nata nel 1895; nata nel 1969). Eshkol è nota per il suo impegno di raccogliere tutti i movimenti umani in un sistema di scrittura in grado di registrare quasi tutte le modalità di movimento del corpo. Nell’installazione Four Exercises in Eshkol-Wachman Movement Notation (2011), uno degli studenti più esperti di Eshkol conduce una serie di movimenti calibrati, evidenziando la possibilità di articolare messaggi attraverso linguaggio del corpo, come se lo spazio fosse un mezzo testuale. Il silenzio del film intensifica ulteriormente la purezza dei gesti.

Women in Abstraction / 22 ottobre 2021-27 febbraio 2022

Women in Abstraction mira a evidenziare un aspetto poco conosciuto della storia dell’arte del XX e XXI secolo: il contributo delle artiste donne all’astrazione. La mostra comprende oltre 200 artiste – provenienti dall’America Latina, dal Medio Oriente e Asia, Europa e Stati Uniti – che hanno approfondito discipline differenti come la danza, le arti applicate, la fotografia, il cinema e la performance art per raccontare una storia ampia e complessa con molte voci. Molte mostre che trattano di astrazione sottovalutano il ruolo fondamentale svolto dalle donne nello sviluppo di questo movimento. Concentrandosi sul percorso di queste artiste, spesso ingiustamente ignorate, Women in Abstraction propone un’altra storia.

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