Non ci sono ancora conferme ufficiali ma le indiscrezioni convergono verso Claudio Strinati come nuovo ministro dei beni culturali. L’esperto storico dell’arte sembra l’uomo destinato a succedere a Dario Franceschini, ormai ex ministro al centro di numerose polemiche in questi mesi.
Dalle parti della capitale quello di Strinati non è certo un nome nuovo. Nato a Roma il 17 settembre 1948, si è laureato nel 1970 in Lettere moderne, con specializzazione in Storia dell’arte, all’Università di Roma. Dopo aver insegnato in alcuni licei e al Conservatorio di Musica di Frosinone, dal 1974 Claudio Strinati ha lavorato nel Ministero per i beni culturali e ambientali, prima presso la Soprintendenza della Liguria e successivamente in quella di Roma. Soprintendente per il Polo museale romano dal 1991 al 2009, è stato principale fautore della riorganizzazione dei musei capitolini.
Un dirigente esperto, dunque, ma anche abile divulgatore. Oltre ad aver ideato e organizzato numerose mostre (si ricordano quelle dedicate a Sebastiano del Piombo, Caravaggio e i caravaggeschi, Raffaello, Tiziano, Tiepolo), ha condotto alcune trasmissioni televisive in qualità di storico dell’arte. In passato, inoltre, ha già collaborato con Andreina Draghi, sorella di Mario e stimata storica dell’arte.
Ora sembra affacciarsi dunque all’incarico più prestigioso e ambito. Difatti non è l’unico nome che meriterebbe il ruolo: sono circolati anche quelli di Cristiana Collu, alla guida della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, e di Marina Mattei, storica curatrice del Musei Capitolini.
Non ha mancato di dire la sua Vittorio Sgarbi, sottolineando come “La figura tecnica più in vista sarei io stesso”. Ha poi però suggerito altre candidature di rilievo: Salvatore Settis, Massimo Osanna, Roberto Calasso e Giorgio Montefoschi.