Print Friendly and PDF

Lo sguardo inarrestabile e onnivoro di Paolo Pellegrin alla Venaria Reale

Paolo Pellegrin - Lesbos, Greece 2015 Paolo Pellegrin - Lesbos, Greece 2015 (Copyright: Magnum Photos)
Paolo Pellegrin - Lesbos, Greece 2015
Paolo Pellegrin – Lesbos, Greece 2015 (Copyright: Magnum Photos)
Dopo la triste ma doverosa interruzione dovuta alla situazione pandemica, molti dei musei italiani riaprono le proprie sale con la speranza di continuare nella propria opera di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale. Alla Reggia di Venaria (Torino), fino al 2 maggio 2021 continua la mostra Paolo Pellegrin. Un’antologia dedicata al celebre fotografo italiano.

Paolo Pellegrin (classe 1964), unanimemente riconosciuto come uno dei maggiori fotoreporter di guerra, è un abile e intelligente cantore dei maggiori disastri e conflitti della nostra epoca: dalle rivoluzioni alle guerre alle catastrofi ambientali. Dopo aver studiato Architettura all’Università La Sapienza di Roma, si dedica allo studio della fotografia all’Istituto Italiano di Fotografia.

Un’aquila di mare, il più grande uccello rapace della Norvegia, nei fiordi dell’arcipelago di Flatanger. Lauvsnes, Norvegia, 2019. ©Paolo Pellegrin/Magnum Photos
Un’aquila di mare, il più grande uccello rapace della Norvegia, nei fiordi dell’arcipelago di Flatanger. Lauvsnes, Norvegia, 2019. ©Paolo Pellegrin/Magnum Photos

Tra il 1991 e il 2001, è rappresentato dall’Agenzia VU a Parigi; in seguito, dal 2001 si lega alla nota agenzia internazionale Magnum Photos e dal 2005 è membro effettivo della stessa. È stato insignito di numerosi premi, tra cui la Robert Capa Gold Medal (2006) e ben undici  World Press Photo tra il 1995 e il 2018 e le sue opere sono state esposte in musei di tutto il mondo: dal San Francisco Museum of Modern Art al MAXXI di Roma.

La mostra torinese, ideata su progetto di Germano Celant e a cura di Annalisa D’Angelo per la Reggia di Venaria, espone, nelle Sale delle Arti, oltre 200 fotografie: scatti, sulle note del nero e dal grigio, in cui uomini, animali o macchinari dominano su uno sfondo naturale, facendosi portatori espressivi delle sventure attuali e della impellente necessità di prenderne consapevolezza e risolverle.

Una sezione della mostra è dedicata a un personale e inedito racconto di Pellegrin: le fotografie realizzate in Svizzera con la propria famiglia durante il periodo della quarantena per il lockdown del coronavirus.

Il catalogo dell’esposizione (edizione limitata in 1000 copie numerate), a cura di Germano Celant, raccoglie oltre 1000 immagini al fine di ricostruire il percorso creativo di Pellegrin: i personaggi e i temi da lui trattati.

Ragazze palestinesi si bagnano nelle acque del Mar Morto. Cisgiordania, 2009. ©Paolo Pellegrin/Magnum Photos
Ragazze palestinesi si bagnano nelle acque del Mar Morto. Cisgiordania, 2009. ©Paolo Pellegrin/Magnum Photos

Commenta con Facebook