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Inferno. Jean Clair curerà la grande mostra su Dante alle Scuderie del Quirinale

Il Conte Ugolino e i suoi figli, Gustave Doré Il Conte Ugolino e i suoi figli, di Gustave Doré
Il Conte Ugolino e i suoi figli, Gustave Doré
Il Conte Ugolino e i suoi figli, di Gustave Doré

Il francese Jean Clair, curatore nel 1995 della Biennale di Venezia del centenario, illustrerà l’Inferno esponendo oltre 180 opere. Provenienti da 80 prestatori di 10 Paesi

Attraversando l’iconografia dell’Inferno dantesco, si giungerà nei territori non solo della forma e del gusto nelle arti, ma in quelli delle idee, delle mentalità. Dell’indagine sulla persistente presenza, nella storia e nella coscienza umana, dei concetti di peccato e castigo, di dannazione e salvezza”. Con queste parole Mario De Simoni, Presidente di Ales – Scuderie del Quirinale, presenta il grande evento con il quale lo straordinario spazio espositivo romano parteciperà alle celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri. Una mostra a suo modo storica, perché segnerà il ritorno in Italia di uno dei critici più influenti ma anche controversi degli ultimi decenni, il francese Jean Clair. Il curatore nel 1995 della Biennale di Venezia del centenario, per dare un riferimento. Autore del celeberrimo saggio “Critica della modernità”.

 

Jean Clair
Jean Clair

Sarà una mostra potente, capace di condurre il visitatore in territori inattesi”, assicura De Simoni. “È la prima volta che una grande esposizione d’arte affronta il mondo dell’Inferno, raccontando la sua fortuna iconografica dal Medioevo ai nostri giorni”. E lo farà – dal 5 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022 – mettendo in mostra oltre 180 opere, provenienti da 80 prestatori di 10 Paesi. Nel progetto di Jean Clair le 10 sale delle Scuderie illustreranno il viaggio dantesco nelle sue rappresentazioni succedutesi nei secoli.

Dalle opere medievali, con la loro iconografia strutturata e orrifica, al Rinascimento e al Barocco, dal tormento delle tele romantiche alle interpretazioni psicoanalitiche del Novecento. Con due sale dedicate alla traslitterazione dell’Inferno sulla terra: la follia, i totalitarismi, la guerra. “Come è stato osservato, è proprio nelle battaglie di massa della I Guerra Mondiale che si invera l’immagine dantesca dell’avanzarsi camminando sui corpi (o meglio sulle ombre) dei dannati“. Dopo questo intenso tragitto, la mostra si chiude con l’evocazione dell’idea di salvezza che Dante affida all’ultimo verso della Cantica: e quindi uscimmo a riveder le stelle.

 

Voragine infernale, di Sandro Botticelli
Voragine infernale, di Sandro Botticelli

Fra i temi e le sezioni della mostra”, precisa De Simoni, “la caduta degli Angeli ribelli, il Giudizio Universale, la Porta dell’Inferno, Caronte, gli abitanti dell’Inferno. E poi la topografia dell’Inferno dantesco, i viaggiatori all’Inferno, Dante e Virgilio, diavoli e demoni, le tentazioni e il peccato”.

https://www.scuderiequirinale.it/

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