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Italia, San marino e Vaticano: i tributi monetato a Caravaggio

2 Numibox La confezione attraverso la quale viene venduta la moneta del Titano Numibox - La confezione attraverso la quale viene venduta la moneta del Titano
2 Numibox La confezione attraverso la quale viene venduta la moneta del Titano
Numibox – La confezione attraverso la quale viene venduta la moneta del Titano

A quattro secoli e mezzo della nascita di Caravaggio nella penisola italiana si susseguono i tributi numismatici al grande pittore.

Viene da San Marino la prima celebrazione in moneta dei quattro secoli e mezzo della nascita di Caravaggio. E va detto, cosa che non guasta, che si tratta di una moneta abbordabilissima dato che presenta un valore nominale da 2 euro e che l’Ufficio filatelico e numismatico del Titano propone attraverso un elegante contenitore a 16,50 euro. Somma alla quale acquisti provenienti dall’Italia prevedono l’aggiunta dell’Iva.

L’immagine, unica trattandosi di una moneta destinata, almeno a livello teorico, alla circolazione in Europa, è costituita dalla “Maddalena penitente”, una “fanciulla a sedere sopra una seggiola, con le mani in seno in atto di asciugarsi i capelli”. “Rinnegata la passata vita mondana- fanno presente sul Titano- , la fanciulla si apre alla grazia divina con le mani dolcemente adagiate in grembo e i gioielli abbandonati in terra, accanto al vasetto d’unguento. L’unico raggio di luce che taglia trasversalmente la tela anticipa le drammatizzazioni della fase matura, che influenzano tutta la successiva pittura europea”.

“La Maddalena pentita” da 2 euro sammarinesi.
“La Maddalena pentita” da 2 euro sammarinesi

Il sempre difficile trasferimento su metallo di un dipinto è stato curato da Silvia Petrassi della Zecca italiana, dove la moneta sammarinese è stata prodotta. Proprio per ridurre l’impatto della policromia del dipinto con la monocromia del metallo, l’Ufficio numismatico della Città del Vaticano  ha annunciato che le sue  monete commemorative di Caravaggio saranno due. Una da 2 euro, come quella di San Marino in circolazione dall’1 marzo, ed un’altra da 25 euro d’argento colorato. Ignote, al momento, le immagini, anche se forse non è azzardato pensare che si tratti di un particolare della “Deposizione” conservata ai Musei Vaticani, la data di emissione e il costo.

Nessun mistero, invece, da parte dell’Italia che ha già prenotato il 2 settembre per il lancio delle sue due monete, una d’argento da 5 euro per la quale è prevista una battitura di 6.000 pezzi ed un costo di 52 euro, l’altra d’oro da 20 euro, pesante 6,451 grammi, prodotta in 1.500 esemplari che sarà venduta a 390 euro.

Caravaggio argento diritto Ritratto di Caravaggio, opera di Ottavio Leoni sull’argento 5 euro d’Italia
Caravaggio argento diritto Ritratto di Caravaggio, opera di Ottavio Leoni sull’argento 5 euro d’Italia

Così come per la moneta sammarinese, anche questa italiana in doppia versione è incisa da Silvia Petrassi che al diritto ha modellato il ritratto di Caravaggio preso da un disegno a pastello di Ottavio Leoni conservato alla Biblioteca Marucelliana, mentre per il rovescio la scelta figurativi è caduta sull’Angelo del “Riposo durante la Fuga in Egitto”.

Quando c’era la lira  Caravaggio, come l’aveva disegnato Ottavio Leoni, ci guardava dritto negli occhi dalla banconota da 100.000 lire. La quale ebbe due versioni: nel 1983 e, con un maggior numero di elementi di sicurezza nel 1994. Una gran bella banconota, alla cui realizzazione lavorarono alcuni dei migliori disegnato ed incisori attivi alla Banca d’Italia. Guglielmo Savini per il disegno, Trento Cionini e Giorgio Capponi per le incisioni.

La bella banconota da 100.000 lire.
La bella banconota da 100.000 lire
La “Canestra di frutta” sul rovescio del secondo tipo della banconota da 100.000 lire.
La “Canestra di frutta” sul rovescio del secondo tipo della banconota da 100.000 lire

Oltre al ritratto di Caravaggio, Cionini incise da par suo la “Buona Ventura” con la giovane zingara che legge la mano  al cavaliere, altrettanto giovane, che con attenzione ed apprensione segue le parole della donna che nel frattempo gli sfila l’anello.  La Canestra di frutta è invece l’opera che Giorgio Capponi incise al rovescio inquadrandola in tutta una serie di elementi grafici e figurativi.

Nel frattempo attraverso il proprio portale, il Museo della Zecca, non sempre propenso a facilitare il lavoro di chi scrive di numismatica, fa sapere che dalle 13 alle 17 dei venerdì 5,12,19 e 26 aprile è possibile accedere. Obbligatoria la prenotazione booking_museodellazecca@ipzs.it.

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