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Da un’altra prospettiva #7. L’importanza dell’allestimento nel mondo dell’arte: Eleonora Aloise

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Eleonora Aloise
Eleonora Aloise

Da un’altra prospettiva”: il 7 febbraio dalla pagina instagram dell’exhibit designer Andrea Isola è nato un format che ha come focus l’allestimento analizzato da chi le mostre le crea, ci investe, le cura e le visita. Andrea ha intervistato 24 professionisti del mondo dell’arte tra direttori di fiere e musei, curatori, galleristi e giornalisti, rivolgendo a tutti la stessa domanda: “Sapresti indicarmi, tra le mostre che hai prodotto/curato/visitato quella in cui l’allestimento ha giocato un ruolo fondamentale e per quale motivo?” L’obbiettivo, come spiega Andrea, è quello di far emergere l’importanza che danno all’allestimento gli addetti al settore e sensibilizzare il pubblico su come il volto di una mostra possa cambiare a seconda delle scelte progettuali di allestimento che vengono fatte.

Il contributo #7 è di Eleonora Aloise, gallerista della White Noise Gallery di Roma, che ci racconta la particolarità dell’allestimento della mostra “Rebirth”, una personale dei “Santissimi” del 2018.

“Sono particolarmente legata a “Rebirth”, personale dei Santissimi. Entrando, uno sciame di mosche (micro sculture in silicone, una diversa dall’altra) indicava la strada del visitatore.

“Come una mosca, lo spirito si posa su tutto. Né la nausea, né il disgusto, né i rimpianti, né i rimorsi lo scalfiggono: tutt’al più possono essere oggetto della sua curiosità.” – P. Valéry

Era importante creare attraverso questo simbolo un flusso visivo che portasse verso il fulcro: “Mom”, un enorme embrione in trasformazione che scardinava il soffitto.

Nella stessa stanza, due autoritratti degli artisti posti su altalene come uccelli migratori, oscillavano verso Mom in un moto di attrazione e repulsione.

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Una singola mosca sfuggita dallo sciame e posata sulla massa con curiosità e attesa, creava un legame fra le due sale. Il percorso è stato progettato con un forte senso narrativo, sorretto quasi del tutto proprio da quell’unica mosca.

La difficoltà di trovare il giusto equilibrio è stata la sfida principale. Volevamo che la potenza estetica delle singole opere non prevaricasse il concetto generale, per questo gli elementi principali (lo sciame e Mom) sono stati pensati di massa uguale ma densità opposta.

Le sospensioni hanno aiutato a creare i vuoti necessari, ed il soffitto per una volta è stato il vero palcoscenico.” (Eleonora Aloise)

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ANDREA ISOLA:

Trovo ci siano almeno tre elementi dell’allestimento molto interessanti da analizzare e che lo rendono unico.

Il primo è l’equilibrio tra pieni e vuoti, densità e colori in entrambe le stanze, che rende l’ambiente visivamente armonico.

Il secondo è la scelta di rendere il soffitto espositivo a discapito di pareti e pavimento.

Il terzo è la particolarità dell’installazione di mosche disposta in modo tale da creare un flusso che indichi in modo chiaro il percorso al visitatore.

Eleonora ci dimostra come attraverso una logica si possa allestire in maniera unica una mostra con 4 installazioni.

E vi posso assicurare non sia così facile.

#appuntidiunexhibitdesigner

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