Elogio a Christo e Jeanne-Claude. Il 13 marzo 2021 la Fondazione Ghisla Art Collection, instituita nell’aprile del 2014, riapre le porte dell’arte moderna e contemporanea celebrando una delle coppie d’arte più famose del mondo: Christo, scomparso lo scorso giugno, e Jeanne-Claude, deceduta nel 2009, maestri della Land Art.
Fin dall’apertura la Fondazione svizzera ha come obiettivo mettere a disposizione della collettività un patrimonio artistico di valore internazionale. La collezione dei coniugi Ghisla è collocata in uno stabile di fattura futuristica composto da 3 piani e 8 sale, in cui le opere non sono disposte secondo il rigore cronologico o secondo movimenti artistici, ma secondo il gusto personale di Pierino e Martine Ghisla. La collezione è composta da capolavori che spaziano fra il Pop Art, l’Informale, il Concettuale e l’Astrattismo, a cui si aggiungono opere di autori emergenti e forse anche meno conosciuti. Il desiderio dei coniugi è accogliere i visitatori come se fossero ospiti a casa propria, infatti il collezionista Pierino Ghisla spiega che “gli allestimenti li realizziamo mia moglie ed io, seguendo il nostro gusto e il nostro intuito, come se avessimo esposto le opere in casa nostra, non in un luogo pubblico”.
“Remembering Christo & Jeanne-Claude” è il titolo della nuova mostra, organizzata in collaborazione con la Galleria Tega di Milano e dedicata ai due maestri indiscussi della Land Art. L’allestimento, ubicato al pian terreno, propone una ventina di opere che raccontano il percorso dei due artisti. Progetti preparatori, assemblaggi e modelli che i due artisti vendevano per finanziare la concreta realizzazione delle installazioni. Christo & Jeanne-Claude hanno segnato una svolta nell’ambito della Land Art tramite opere che trascendevano i limiti tradizionali della pittura, della scultura e dell’architettura. Con i loro “empaquetages” trasformavano gli elementi urbani o naturali in opere d’arte, come nel caso, per esempio, del Pont Neuf di Parigi. Le loro creazioni si avvalevano di materiali precostruiti desunti dalla realtà, anche quella più banale, compresi gli scarti industriali, con cui sottolineavano l’invadenza dell’oggetto nella società dei costumi.
Il primo piano della Fondazione, dedicato alla collezione Ghisla, espone artisti di prestigio internazionale, come Basquiat, Keith Haring, Roy Lichtenstein, Magritte, Jean Dubuffet, Picasso, Botero, Bonalumi, mentre il secondo piano, riservato alle mostre temporanee, manifesta il legame fra i coniugi Ghisla e il Belgio. L’ultimo piano dello spazio espositivo è infatti consacrato, fino al 22 agosto 2021, alla mostra temporanea di Carole Solvay.
L’artista belga, solitaria e contemplativa per natura, si avvicina alla creazione artistica come autodidatta. Il primo impulso della sua carriera è legato alle tecniche tradizionali di tessitura ma ben presto l’artista sposta la sua creazione verso piccoli pezzi a trama sciolta. In alcune opere esposte, come La Pluie (2009), l’integrazione del filo e della rete metallica le permette di creare oggetti tridimensionali. Le opere di Carole Solvay, caratterizzate da leggerezza e giochi fra spazio e luce, trasmettono equilibrio, quiete e delicatezza. Il visitatore è immerso in un silenzioso movimento.
La visita presso la Fondazione Ghisla è certamente un’occasione per immergersi nel gusto personale dei collezionisti, ricordare il genio di Christo & Jeanne-Claude e lasciarsi trasportare dalle forme di Carole Solvay: “Des alvéoles, des lamelles, des arborescences, des polypes duveteux et frémissants. Des traits posées dans l’air.”
Ghisla Art Collection (2014), Fondazione d’arte moderna e contemporanea, studio d’architettura Moro & Moro di Locarno. Via Antonio Ciseri 3, CH-6600 Locarno.