Quattro artisti, un unico medium. Protagoniste della mostra ora in corso presso la sede milanese di Monica de Cardenas (fino al 30 aprile 2021) sono le opere su carta realizzate da Marco Belfiore, Lupo Borgonovo, Elena Ricci e Federico Tosi.
Quattro giovani artisti (tutti di età compresa tra i 30 e i 50 anni) accomunati dalla scelta della carta quale mezzo privilegiato della propria ricerca artistica. Dai labirinti mnemonici di Marco Belfiore agli affollati universi di Federico Tosi, le opere esposte raccontano come una tecnica tradizionalmente considerata “minore” sia in realtà perfetta arena delle più varie sperimentazioni.
Il primo lo fa tramite la serie Random Access Memories, un chiaro riferimento alla memoria dei computer funzionale all’analisi delle differenze tra questa e la memoria umana. L’altra serie che Belfiore presenta da Monica De Cardenas si intitola Genderpathy, provocatoria unione di “gender” e “party”, definizioni a cui le opere cercano di dare un nuovo significato.
Per Federico Tosi il disegno è invece una pratica quotidiana utile a registrare il libero fluire di idee e assecondare gli spunti più vari. Il suo lavoro coniuga immagini grottesche e fantasiose, tratte dai numerosi viaggi compiuti dal loro autore, e scene immaginarie tra il scientifico e l’anatomico, in un costante effetto di “memento mori”.
E se Lupo Borgonovo sceglie di lasciar visibile il candore del foglio sotto i suoi “mandala” (ispirati ai preziosi piatti raccolti nella collezione del Met Museum) e i frutti tratti dalle meravigliose nature esposte al Rijksmuseum di Amsterdam, Elena Ricci sceglie di nasconderlo con una coltre di colore vibrante e polveroso, diretto omaggio a Odilon Redon. L’utilizzo dei pastelli permette infatti all’artista di recuperare le caratteristiche tipiche del pigmento puro, caratteristiche che si prestano perfettamente a rendere un mondo a metà tra sogno e realtà.