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Una luce dirada l’oscurità. Le chanukkiot attraverso gli occhi dell’arte contemporanea, a Padova

Boggeri, dettaglio

A Padova, la mostra itinerante Una luce dirada l’oscurità che unisce la tradizione ebraica delle chanukkiot all’arte contemporanea, è stata prorogata fino al 30 maggio.

Le chanukkiot della tradizione ebraica si trasformano in opere d’arte contemporanea. Artisti come Arnaldo Pomodoro, Antonio Recalcati, Mario Lodola, Tobia Ravà e molti altri, partendo dall’oggetto religioso (le chanukkiot sono infatti delle lampade a nove bracci protagoniste della festa di Chanukkà) si sono imbattuti in un nuovo processo creativo, che le ha trasformate in opere d’arte ammirabili al di là della stessa tradizione ebraica da cui traggono ispirazione.

Per questo le chanukkiot in mostra sono composte di penne Bic nella visione di Aldo Mondino, hanno la forma di rossetti nell’interpretazione di Giorgio Laveri, inseguono l’illusione ottica nell’opera di Mario Porta o omaggiano la tradizione del vetro in quella di Franca Bertagnolli. Oppure ricercano memoria e dialogo come nei biglietti di bronzo di Antonio Recalcati (nel Salone dei Vescovi del Museo Diocesano), nel treno senza ritorno di Vito Boggeri o nella benedizione contenuta nel Corano che dà forma alla lampada in ferro battuto di Alì Hassoun.

MARCO PORTA (1998) 38,5 x 83 x 21,5 cm, Acciaio inox e specchi (Acquafer di Gianmario Albiati, Balzola)

In mostra sono esposte venti chanukkiot che provengono dal Museo dei Lumi della Fondazione Arte Storia e cultura ebraica di Casale Monferrato. Il cuore della mostra, con quindici chanukkiot in esposizione, è il Museo della Padova ebraica con la vicina Sinagoga, e altre cinque lampade sono collocate in luoghi-simbolo della città come il Palazzo della Ragione, Palazzo Moroni (sede del municipio), l’Università, il Museo Diocesano e la Basilica di Sant’Antonio. È la prima volta che queste opere si possono ammirare in una sorta di percorso itinerante che attraversa il cuore di una città.

“Una luce dirada l’oscurità” era stata inaugurata a fine ottobre, tre giorni prima che venisse disposta una nuova chiusura dei musei come misura anti Covid, e avrebbe dovuto concludersi il 18 gennaio. La cortesia della Fondazione Arte Storia e cultura ebraica di Casale Monferrato nei confronti della Comunità ebraica di Padova è stata tale da concedere una lunga proroga al prestito, che abbraccia gran parte della primavera, affinché la mostra possa raggiungere più visitatori possibili.

DARIO BREVI (2008) 67 x 117 x 25 cm MDF e acrilici

Informazioni

Museo della Padova ebraica e Sinagoga
Il museo è aperto tutti i giorni tranne il sabato e la domenica (si valuterà l’eventuale apertura domenicale sulla base delle prescrizioni del Governo).

La prenotazione è obbligatoria scrivendo a museo@padovaebraica.it.

Ogni giovedì alle 18 è organizzata una visita guidata alla mostra “Una luce dirada l’oscurità”, mentre sarà possibile visitare la mostra tutti i giorni della settimana lavorativa a tutti i gruppi con un minimo di 5 partecipanti.

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