29 ARTS IN PROGRESS gallery di Milano presenta, in collaborazione con il MUSEC di Lugano, la mostra Blooming Japan, curata da Moira Luraschi. L’esposizione – che si terrà dal 13 aprile al 29 maggio 2021 – riunisce una raffinata selezione di trenta opere, tra fotografie giapponesi all’albumina dipinte a mano e collotipi, risalenti al periodo tra fine Ottocento e inizi Novecento. Le opere appartengono alla Fondazione Ada Ceschin e Rosanna Pilone di Zurigo, la cui collezione di fotografie nipponiche dipinte a mano – tra le più ampie al mondo – è stata concessa al MUSEC nel 2012.
Le fotografie esposte sono esempi eccellenti della cosiddetta Scuola di Yokohama, nata in Giappone nella seconda metà dell’Ottocento grazie all’incontro tra la tecnica fotografica di importazione occidentale e la maestria secolare dei pittori locali: opere senza eguali al mondo per raffinatezza della ricerca compositiva e finissima colorazione delle immagini.
La fotografia giapponese del periodo Meiji (1868-1912) si è sviluppata per la necessità dei primi viaggiatori occidentali di portare con sé un ricordo di un Paese che – in concomitanza con la riapertura delle sue frontiere – si avviava a una rapida e radicale modernizzazione. Rappresenta inoltre una preziosa testimonianza della società giapponese di quei tempi: la fotografia della Scuola di Yokohama esprime un senso di nostalgia per un meraviglioso quanto fragile universo esotico, destinato a scomparire all’alba del XX secolo.
L’esposizione
La mostra si focalizza su fiori e giardini giapponesi, tripudio di botanica orientale. Protagonista principale è la natura e – specificatamente – la primavera, che della natura rappresenta il risveglio e il fiorire: la sua fotografia omaggia tanto la bellezza effimera dei fiori quanto quella della vita, in un’ode al presente e all’eterno alternarsi tra esistenza, morte e rinascita. Se i giardini sono correlati alla dimensione dello spazio come ricostruzione di un cosmo in miniatura, il concetto di “fiore” è inteso nella sua mutevolezza con minimi cambiamenti che, associati all’alternarsi delle fioriture in una visione del tempo ciclica (tipica dell’Estremo Oriente), si fondono con il concetto di impermanenza buddhista, chiamata in sanscrito Anitya.
In esposizione vi sono opere di alcuni grandi nomi della fotografia di Yokohama, come il vicentino Adolfo Farsari e i giapponesi Kusakabe Kimbei, Esaki Reij e Ogawa Kazumasa. Quest’ultimo è stato il fondatore della prima azienda giapponese di collotipia, processo di riproduzione tipografica che usa matrici piane costituite da una lastra sulla quale è disteso uno strato di colla o di gelatina; la lastra viene impressionata alla luce sotto il negativo dell’originale che deve essere riprodotto e sviluppata in acqua (le parti non impressionate rifiutano l’inchiostro, mentre quelle impressionate lo trattengono e spiccano in rilievo). Per le caratteristiche di tale processo di stampa, i fiori di Ogawa Kazumasa oltrepassano i codici consueti della rappresentazione ottocentesca della natura, per porsi deliberatamente sulla sottile linea di confine che separa la fotografia dalle arti pittoriche.
Un mondo, quello del Sol Levante, poco conosciuto ai più e tutto da scoprire.
29 ARTS IN PROGRESS gallery
Via San Vittore 13, Milano
dal 13/04/2021 al 29/05/2021 (salvo diverse disposizioni per norme antipandemiche)
Ingresso libero
Aperta da martedì a sabato ore 11-19
Mail per prenotazione: staff@29artsinprogress.com
Tel. + 39 02 94 38 71 88
https://29artsinprogress.com/exhibition/blooming-japan/