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41 foto dal Salone del Mobile. Oggi è the last Day per visitarlo

Una carrellata di foto scattate al Salone del Mobile 2024 di Milano. Per capire le linee, le tendenze di alcuni arredi, realizzati dopo lunghe ricerche e sperimentazioni. La biodiversità, ad esempio, è sempre più “salottiera”…
Buona visione! (nella foto sopra: Second Prize 2024 Filippo Andrighetto, Veliero)

Edizione dopo edizione, il Salone del Mobile Milano segna il ritorno all’incontro di un’intera comunità, che qui verifica, toccando con mano, i risultati prodotti in un anno di lavoro, ricerca e sperimentazione.

Nei padiglioni, che assumono una natura ibrida di opera e spazio di lavoro, sono stati collocati ambienti, arredi, oggetti e installazioni, trasformando il tessuto fieristico in una fascinosa “terra di mezzo”, dove si intravedono nuove stratificazioni di idee, significati, forme e funzioni, a tratti ancora embrionali ma tuttavia capaci di anticipare – a volte impercettibilmente, a volte in modo molto evidente – l’identità dell’abitare del futuro.

174.457 mq mono planari, oltre 1.950 espositori da 35 Paesi, 185 brand tra debutti e ritorni. Un focus di altissima qualità sul Design della cucina e del bagno; 25 anni di Salone Satellite e un biglietto speciale per gli studenti a 15 euro; una proposta culturale diffusa in tutti i padiglioni per innescare nuove riflessioni sul futuro. Il Salone del Mobile Milano ha effettivamente acceso i riflettori internazionali su un ecosistema unico al mondo.

La parola chiave: evoluzione.

Confermati validità e successo dell’approccio progettuale dell’edizione 2023, il Salone ha scelto il supporto pioneristico delle neuroscienze e l’egida di una filosofiapeople first”.  Traducendo le esigenze di categorie merceologiche di riferimento, ha rimodulato i percorsi del Salone Internazionale del Bagno e di EuroCucina, che accoglie anche i protagonisti di FTK, Technology For the Kitchen.

La fiera quest’anno ha voluto a creare le condizioni migliori per dare forma a contenuti speciali, che possano ricalibrare e rallentare il ritmo serrato con cui si affronta una kermesse fieristica grazie a spazi di approfondimento culturale diffusi in tutta la Manifestazione, fatti di installazioni – intime e raccolte come “Interiors by David Lynch. A Thinking Room” o fuori scala come “Under the Surface” di Salotto.NYC – Accurat, Design Group Italia e Emiliano Ponzi, o ancora in costante divenire come “All You Have Ever Wanted to Know About Food Design in Six Performances” – ma anche di incontri e conversazioni – “Drafting Futures. Conversations about Next Perspectives” – che vedono alternarsi, sul palcoscenico dell’omonima Arena rigenerata da Formafantasma i più interessanti protagonisti nell’ambito dell’architettura e dei linguaggi del contemporaneo, dal premio Pritzker Francis Kéré a Hans Ulrich Obrist.

L’abaco delle forme si amplia: si va dallo scultoreo e architetturale al morbido e organico, dal decorativismo a un segno essenziale e leggero; dalla fluidità alla ricerca di personalizzazione o, in diversa direzione, di funzionalità. È da questo multiverso di forme, materiali e funzioni che l’energia del Salone ci indica, ancora una volta, la direzione.

Quest’anno, riflettori puntati su prodotti sono un chiaro esempio di responsabilità ambientale e rigenerazione, manifattura artigianale, innovazione tecnologica, cultura del progetto, ispirazione dal Giappone. E ancora: la conferma dell’importanza dell’outdoor e le incursioni nel fashion.

Tra i più notevoli produttori impossibile non notare gli accenti italiani, che con sapiente manifattura e sviluppo tecnologico tengono alta la nostra bandiera. Uno dei più eleganti Meson’s, che dal 1964 a Milano continua a percorrere la strada della ricerca tecnologica restando uno dei capisaldi nel Design della cucina. Dal Veneto spicca Compar – Arsenale Group, che determina forme dal carattere sperimentale e innovativo, nelle quale la cura delle linee è impressionante. O Infiniti, da Treviso, con oggetti stupefacenti e minimal, pensati senza tralasciare alcun tipo di combinazione per composizioni personalizzabili e attente al dettaglio.

In California troviamo invece Kandns – due designer dell’illuminazione che con raffinato uso della tecnologia hanno dato tinte cangianti e pastello a lampade dalla capacità emozionante. Il Brasile invece ci ha sorpresi con un complesso di stand in legno in cui il governo brasiliano ha selezionato alcuni tra i più affascinanti produttori di arredamento che celebrano la materia prima locale, particolarmente i legni, e una splendida fantasia che rompe gli schemi dei complementi d’arredo canonici, dando vita a stili che si accomunano per evidente familiarità.

Dopo due giorni di tour del Salone, ecco una carrellata di scatti “rubati” tra il viavai dei tantissimi visitatori. Le pubblichiamo così, senza didascalie, che ciascuno vada domani (last day) se trova qualcosa che lo colpisce per la bellezza.

Buona visione!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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