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Sotheby’s presenta la sua prima asta NFT e ridefinisce il concetto di valore artistico

Pak - Fungible Open Edition, Single Cube (Courtesy Sotheby's & Pak) Pak - Fungible Open Edition, Single Cube (Courtesy Sotheby's & Pak)
Pak - Fungible Open Edition, Single Cube (Courtesy Sotheby's & Pak)
Pak – Fungible Open Edition, Single Cube (Courtesy Sotheby’s & Pak)

Sotheby’s è pronta a fare il suo debutto nel mondo degli NFT. Protagonista dell’asta The Fungible Collection – online su Nifty Gateway dal 12 al 14 aprile – è l’artista Pak. L’evento, simile a una performance artistica, stimola una riflessione attorno al concetto di valore.

Gli NFT sono indubbiamente il fenomeno artistico degli ultimi tempi. I non-fungible token si trovano a vivere il loro momento di lancio, tesi tra le vertigini di un mercato che li vede aggiudicarsi in asta a cifre record e un pubblico restio ad accoglierli a braccia aperte. Ma se è impossibile mettere d’accordo tutti, almeno in un primo momento, sembra che i grandi attori dell’economia artistica si siano ormai convinti della validità dell’investimento.

Così dopo la già storica vendita di Beeple da Christie’s, anche Sotheby’s abbandona le remore e prepara il suo debutto NFT. Protagonista della tre giorni di vendita online (12-14 aprile) è l’artista Pak, uno dei più importanti artisti digitali sulla piazza. L’asta The Fungible Collection, che lo vede protagonista, si terrà esclusivamente sul portale Nifty Gateway.

Pak

Pak è un artista all’avanguardia nel campo dell’arte digitale e dei crypto media. Pur rimanendo anonimo, è attivo nel mondo dell’arte digitale da oltre due decenni, sfruttando la tecnologia in evoluzione per creare opere che pongano nuovi e stimolanti quesiti. Pak è il creatore di Archillect, un’intelligenza artificiale ideata per scoprire e condividere stimolanti media visivi. Nel dicembre del 2020 è diventato il primo artista NFT a guadagnare $ 1 milione per il proprio lavoro. Nel fiorente campo NFT, Pak si è affermato come leader di creazioni sorprendenti, solcando in modo originale le possibilità garantite dai nuovi media. Con The Fungible Collection Pak allargherà nuovamente i confini del possibile.

The Fungible Collection

The Fungible Collection si compone di differenti sezioni che andranno a susseguirsi nei tre giorni di vendita. Se nei giorni precedenti all’asta Sotheby’s rilascerà maggiori dettagli sulle opere proposte, al momento ha già divulgato l’aspetto principale dell’evento: la Fungible Open Edition. Si tratta di un set di NFT che possono essere acquistati senza limite dai collezionisti durante il periodo d’asta. Con questa iniziativa Pak intende compiere un passo successivo nella riflessione sul concetto di valore. Cosa intendiamo veramente per valore? Da cosa deriva? Forse dall’esclusività? Pak mette in crisi questa ipotesi proponendo ai collezionisti la possibilità di confrontarsi direttamente con essa.

Fungible Open Editions

Fungible Open Editions consente ai collezionisti da acquistare quanti più fungible cubes desiderano. Ogni fungible cube proposto da Pak è presentato con la stima di partenza di $500. Queste opere possono essere acquistate singolarmente o in gruppo, in una sola volta, e garantiranno tanti NFT (la firma digitale che garantisce l’unicità dell’opera) al collezionista quanti sono stati i cube acquistati.

Ecco uno schema dell’offerta: Un Cube (1), Cinque Cube (5), Dieci Cube (10), Venti Cube (20), Cinquanta Cube (50), Cento Cube (100), Cinquecento Cube (500), Mille Cube (1,000).

Dunque, per esempio, se un collezionista acquistasse un cube ($500) riceverebbe un singolo NFT contenente un’opera di Pak intitolata Un Cube. Se un collezionista acquistasse sei cube ($3,000) riceverebbe due NFT: un Cinque Cube e Un Cube, che sommati garantiscono un fungible value di sei cube.

Così facendo Pak attualizza la riflessione sul concetto di arte e mette in crisi il neonato concetto di non-fungibkle token (token non fungibili) offrendo in asta opere (tramite lo stesso sistema NFT) che di fatti sono fungibili. Una sorta di performance artistica che rinnova la riflessione sul concetto di arte e sulla creazione del suo valore.

Una performance-asta

Non abbiamo quindi fatto in tempo ad abituarci all’idea che un’opera d’arte possa essere venduta digitalmente con la stessa dignità di come accade nella realtà, che la conquista viene già messa in discussione. Tramite il sistema NFT e Blockchain è infatti possibile rendere unico un lavoro digitale, salvaguardando proprietà intellettuale (del creatore) e proprietà esclusiva (di chi acquista), ma Pak sembra voler provocare i suoi detrattori proponendo in asta opere indistinguibili. E questo è veramente uno spasso. Da quanti decenni, interrogandoci sul concetto di arte, ci ripetiamo che non esiste valore oggettivo in grado di qualificarla, che è il sistema, il contesto, l’ambiente, il processo, il pensiero, la ricerca a qualificare un’opera d’arte. Le critiche rivolte agli NFT sembrano averlo dimenticato. Ma, se proprio non vogliamo arrenderci ai tempi che avanzano, ecco l’evento pronto a scardinare i giudizi e riconnettere la digital art con la più novecentesca delle trovate: la performance.

“Tutti si dicono in grado di salvare come “jpeg” un’immagine facendo clic con il pulsante destro del mouse, ma come potrebbero fare davanti a una performance digitale?” (Pak)

Grazie a questo nuova asta-performance i collezionisti non andranno tanto ad acquistare un’opera particolare, quanto piuttosto saranno coinvolti in un esperimento sociale, una vera e propria performance artistica attorno al concetto di valore e alla sua costruzione. Non è il cube in sé ad essere prezioso, quanto più il contesto in cui viene acquistato. É sempre e solo l’umano desiderio di appartenere a qualcosa, di inserirsi in un contesto più grande di lui a dare fondamento alle nostre scelte. Scelte anche dispendiose, beninteso.

Sarà dunque interessante osservare quanti collezionisti parteciperanno all’evento e in quale misura. Sotheby’s, seguendo lo spirito democratico e decentralizzante promosso dal mondo tecnologico, ha posto il costo minimo per un cube a $500, così da consentire l’ingresso in asta a un ampio pool di bidder. Quel che fin da subito stupisce e fa sorridere è l’inesausta spinta del sistema dell’arte a interrogare se stesso e forzare i suoi appassionati verso prove sempre più enigmatiche.

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