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Francesco Vezzoli popola le rovine romane di Brescia con opere e interventi site specific

Francesco Vezzoli The Eternal Kiss, 2015 mostra milano love Francesco Vezzoli The Eternal Kiss, 2015 Roman heads: woman circa 117-138 A.D., man circa 2nd century A.D. Restored with Carrara marble, painted with watercolour, mounted on a black African marble plinth Overall 49x35x49 cm Photo credits: Prudence Cuming Courtesy: The Artist and Almine Rech Gallery
Francesco Vezzoli, PORTRAIT OF SOPHIA LOREN AS THE MUSE OF ANTIQUITY (AFTER GIORGIO DE CHIRICO), 2011, 190 x 58,5 x 58,5 cm, Foto: Luca Meneghel, ©Francesco Vezzoli
Francesco Vezzoli, PORTRAIT OF SOPHIA LOREN AS THE MUSE OF ANTIQUITY (AFTER GIORGIO DE CHIRICO), 2011, 190 x 58,5 x 58,5 cm, Foto: Luca Meneghel, ©Francesco Vezzoli
Fondazione Brescia Musei presenta da venerdì 11 giugno 2021 fino al 9 gennaio 2022 Palcoscenici Archeologici. Interventi curatoriali di Francesco Vezzoli, inedito progetto espositivo site-specific che si inserisce nel filone progettuale di mostre ideate dalla Fondazione Brescia Musei, presieduta da Francesca Bazoli e diretta da Stefano Karadjov, per coniugare il proprio, grande patrimonio storico e archeologico con le più interessanti voci dell’arte contemporanea.

Palcoscenici Archeologici vede Francesco Vezzoli (Brescia, 1971) protagonista nella duplice veste di artista e curatore di un percorso di collocazione di otto sue opere installate nei suggestivi spazi archeologici di Fondazione Brescia Musei.

Il progetto ha partecipato e vinto il bando dell’Italian Council (7. Edizione, 2019), programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, grazie al quale l’opera Nike Metafisica (2019) di Francesco Vezzoli entrerà a far parte delle collezioni del Comune di Brescia gestite da Fondazione Brescia Musei. Palcoscenici Archeologici è stato premiato per la grande qualità ideativa e per la capacità di far risuonare l’arte contemporanea con l’archeologia e l’arte antica, in maniera coerente e armoniosa.

Gli interventi curatoriali di Francesco Vezzoli si snodano attraverso Brixia. Parco archeologico di Brescia Romana, dove si trova la Vittoria Alata, e proseguono nel Santuario Repubblicano, nella terrazza del Capitolium, nella prima e seconda cella, ma anche nel Teatro Romano, per poi passare nel complesso museale di Santa Giulia, più precisamente nella cappella di Sant’Obizio della Basilica di San Salvatore, nelle Domus dell’Ortaglia e lungo la sezione romana del museo. In ognuna di queste tappe, l’allestimento – curato da Filippo Bisagni – prevede la presenza di una scultura recente di Vezzoli che entrerà così in dialogo con le principali vestigia romane e longobarde della città. Un percorso espositivo che porterà fisicamente il visitatore ad attraversare in ordine cronologico quasi mille anni di storia dell’arte e dell’architettura.

L’artista esporrà per la prima volta le sue sculture – realmente antiche e poi rimodellate, o direttamente ispirate all’antichità – all’interno di uno spazio non contemporaneo ma anch’esso storico, ricongiungendo in qualche modo le opere al loro contesto archeologico originario. Un’operazione di questo tipo, unica e ambiziosa, la si può mettere in pratica solo in una città come Brescia, polo archeologico romano del Nord d’Italia.

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