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Un nuovo Museo per la Valle Camonica romana. Tra i capolavori, la grande Minerva e il nudo eroico

Statua in marmo locale di Vezza d’Oglio (alta Valle Camonica) raffigurante un personaggio maschile ritratto in posa eroica (part.), forse un giovane principe della famiglia imperiale. Datata ad età giulio-claudia, proviene dall’area del foro dell’antica Civitas Camunnorum. I-II d.C.. Statua in marmo locale di Vezza d’Oglio (alta Valle Camonica) raffigurante un personaggio maschile ritratto in posa eroica (part.), forse un giovane principe della famiglia imperiale. Datata ad età giulio-claudia, proviene dall’area del foro dell’antica Civitas Camunnorum. I-II d.C..
Statua in marmo locale di Vezza d’Oglio (alta Valle Camonica) raffigurante un personaggio maschile ritratto in posa eroica (part.), forse un giovane principe della famiglia imperiale. Datata ad età giulio-claudia, proviene dall’area del foro dell’antica Civitas Camunnorum. I-II d.C..
Statua in marmo locale di Vezza d’Oglio (alta Valle Camonica) raffigurante un personaggio maschile ritratto in posa eroica (part.), forse un giovane principe della famiglia imperiale. Datata ad età giulio-claudia, proviene dall’area del foro dell’antica Civitas Camunnorum. I-II d.C..

L’11 giugno aprirà il nuovo Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica. Tra i suoi capolavori, la grande Minerva e il nudo eroico. La Valle Camonica romana – una delle realtà archeologiche più sorprendenti dell’intero arco alpino – avrà un nuovo museo di riferimento, in una più grande e adeguata sede.

I lavori per il nuovo museo sono ormai completati a Cividate Camuno, l’antica Civitas Camunnorum, per iniziativa del Comune e della Direzione Regionale Musei Lombardia, con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bergamo e Brescia e il contributo di Regione Lombardia e della Comunità Montana di Valle Camonica.

La nuova sede del museo sorge nel centro storico di Cividate Camuno, nell’immobile già sede dell’Incubatore d’Imprese, di fronte alla Chiesa Parrocchiale, nel cuore della Civitas romana e dell’abitato medioevale.

Particolare della Statua della dea Minerva con egida a scaglie con Gorgone e serpentelli penduli.
Particolare della Statua della dea Minerva con egida a scaglie con Gorgone e serpentelli penduli.

Nelle otto sezioni del nuovo Museo, realizzato su progetto architettonico e di allestimento dello Studio di Architettura Volta di Brescia, sono proposti i materiali di età romana trovati a Cividate Camuno e nel territorio: una ricca collezione epigrafica, importanti elementi architettonici e scultorei e ricchi corredi funerari dalle necropoli, con pendenti e amuleti anche in oro e argento, non solo preziosi ma anche carichi di valenze simboliche.

Dalla modestia quotidiana all’enfasi monumentale il museo raccoglie oggetti d’eccezione: la porta carbonizzata in legno risalente al II-I secolo a.C., ritrovata a Pescarzo di Capo di Ponte, una delle meglio conservate per il periodo di tutto l’arco alpino, la statua della dea Minerva dal santuario di Breno, in marmo greco, e un pregevole ritratto maschile in nudità eroica dall’area del foro di Cividate Camuno in marmo locale di Vezza d’Oglio.

Statua di Minerva in marmo pentelico rinvenuta nell’aula centrale del santuario di Breno (BS), loc. Spinera.
Statua di Minerva in marmo pentelico rinvenuta nell’aula centrale del santuario di Breno (BS), loc. Spinera.

A rimarcare il legame tra museo e storia del luogo una piccola area archeologica, di recente valorizzata cortile interno dell’edificio, offre uno sguardo sulla città antica.

Il Museo è perciò cuore, punto di partenza e di arrivo del percorso della Valle Camonica romana che a Cividate Camuno, antica Civitas Camunnorum, ha come altre tappe l’area del foro e il Parco Archeologico del teatro e dell’anfiteatro e non lontano, attraverso un piacevole percorso ciclo-pedonale lungo fiume, il Parco Archeologico del Santuario di Minerva in località Spinera di Breno.

La visita al Museo e alle aree e ai Parchi della Valle Camonica romana, nel cuore della Valle dei Segni, caratterizzata dalla millenaria tradizione dell’incidere sulle rocce, è un viaggio alla scoperta di uno degli itinerari archeologici più affascinanti di tutto l’arco alpino.

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