Le Poste dei Grimaldi, signori di Monaco, continuano ad utilizzare i francobolli come affiches così da diffondere, come si faceva tra l’Ottocento e il Novecento, messaggi promozionali, legati ad attività commerciali, turistiche o culturali. E’ questo il caso del dentello da 1.06 euro, in uscita prevista il 17 giugno per dire che nel Principato l’attività culturale riprende con la grande retrospettiva di Alberto Giacometti (1901-1966), allestita dal 3 luglio al 29 agosto al Grimaldi Forum.
Un viaggio, assicurano gli organizzatori, tra le opere di Giacometti in un’atmosfera meravigliosa, che rievoca in qualche modo la meraviglia che l’artista provava di fronte ad una realtà altrettanto meravigliosa. Un insieme di opere -circa 230, accompagnate da filmati e da fotografie- che stupiranno il visitatore.
L’immagine prescelta per il francobollo, che è un po’ il logo della mostra, è quella dell’Uomo che cammina. La stessa immagine figura su un francobollo del 2016 del Marocco, anche allora per promozionare una retrospettiva dell’artista. Un suo ritratto figura invece sul 10 centesimi che la Svizzera ha prodotto nel 1972. Sue opere figurano tra l’altro sul 5 franchi di Francia del 1985 nonché sul 50 franchi di Gibuti del 2010.
Senza per questo dimenticare la banconota svizzera da 100 franchi. Nella stessa occasione il Principato di Monaco renderà omaggio ad un incisore davvero unico: Czeslaw Slania (1921 – 2005), che nella sua carriera stabilì un record, quello dei francobolli incisi. Mille. Evento salutato dalle Poste della Svezia con un francobollo uscito nel 2000, illustrato con la “Allegoria dei re svedesi”, di David Klocker che adorna il soffitto del palazzo di Drottinghol. La cui bulinatura richiese sei mesi.
“Una volta -dichiarò- più che altro per scherzo, dissi che mi sarebbe piaciuto arrivare ad incidere mille francobolli. Ora che questo sogno è diventato realtà mi accorgo che è arrivato quasi senza che me ne rendessi conto. Nel senso che non ho mai dato grande importanza ai numeri in quanto tali, non sono mai stato lì a contare che numero portava il francobollo che stavo incidendo. Ho lavorato, questo sì, e anche molto.
Così’, senza accorgermene, sono arrivato a quota 1.000.
”E pensare che all’incisione Czeslaw Slania approdò quasi per caso. “Ero già studente, da un anno, all’Accademia delle belle arti di Cracovia, quando all’improvviso, in me ebbe il sopravvento l’amore, mai scemato, per la natura. Lasciai allora l’Accademia e di punto in bianco mi misi a studiare selvicoltura all’Università Jagellona di Cracovia, arrivando anche a dare alcuni esami. Poi prevalse l’amore per l’incisione. Tornai così da dove ero partito”.
Nel campo dei francobolli, le sue prime incisioni sono per la Polonia, la sua patria, che con l’avvento del comunismo lasciò per la Svezia, tornandovi, ormai anziano, col comunismo messo in soffitta. Nella sua lunga carriera Slania ha inciso francobolli per moltissimi Paesi, compreso il Vaticano e San Marino.
E nei ritagli di tempo, continuava ad incidere. Per piacer suo. Dando vita a dei francobolli ideali, come quello dedicato a Sophia Loren, un’attrice che l’incisore apprezzava moltissimo. Così come apprezzava il tenore Giuseppe di Stefano. “Ha la capacità – disse- di darmi tantissima ispirazione, mi aiuta a portare avanti il mio lavoro. Una volta ho avuto anche la possibilità di ascoltarlo dal vivo, a Vienna. Ne sono rimasto affascinato. Ecco – concluse-, vorrei incidere con la stessa bravura e precisione con la quale Giuseppe Di Stefano cantava. E’ con questo spirito, con questo obiettivo che ho inciso il mio millesimo francobollo, che idealmente dedico a Giuseppe Di Stefano”.