Utagawa Hiroshige, in libreria un cofanetto raccoglie le 100 vedute di luoghi celebri di Edo, celebrazione di una città che rinasce
Guide illustrate e stampe in quantità: per i turisti e i viaggiatori del Giappone del 1800 il materiale illustrato a disposizione era ricchissimo, in quegli anni i cittadini potevano circolare più liberamente e lo sviluppo delle infrastrutture rendevano più facili viaggi e spostamenti; con il prosperare di locande e stazioni di posta gli spostamenti si fanno più frequenti e comodi sia per i commercianti che per i pellegrini. Affari e turismo subiscono quindi un notevole incremento. Le guide illustrate con stampe policromatiche diventano così ancora più diffuse, sempre più utili per informarsi sulle mete dei propri viaggi o anche come semplice ricordo.
Nato nel 1798 a Edo, la vecchia Tokyo, Utagawa Hiroshige si impone presto, assieme a Hokusai, come una delle maggiori figure dell’ukiyo-e rinnovando l’arte della stampa di paesaggio prediligendo un formato verticale al posto di quello orizzontale – più tradizionale e diffuso – una decisione che lo porta a adottare inquadrature inusuali, inedite e con prospettive più audaci.
All’inizio degli anni Trenta dell’Ottocento Hokusai pubblica Le Trentasei vedute del monte Fuji e tocca l’apice della sua carriera rivoluzionando l’arte della stampa ukiyo-e. Un’opera d’arte che diventerà fondamentale anche per la cultura occidentale, influenzando artisti e creativi europei. Sulla scia di questo grande riscontro, Utagawa Hiroshige ottiene la consacrazione con le Cinquanta stazioni di posta del Tōkaidō. L’artista si appassiona alla natura, ai cortei militari, ai mercanti e ai viaggiatori che si arrampicano sulle montagne lottando con neve, pioggia e vento. Il successo di questa raccolta fa si che il lavoro dell’artista si orienti quasi esclusivamente alla paesaggistica, con altre raccolte come Le sessanta stazioni del Kiso Kaidō e I paesaggi celebri delle sessanta province del Giappone.
È uscito ora in libreria un cofanetto che raccoglie le 100 vedute di luoghi celebri di Edo di Hiroshige (edizioni Ippocampo Edizioni). Nel 1856 l’editore Sakanaya Eikichi decide di pubblicare una serie di stampe dedicate a Edo – l’antica Tokyo – e per realizzare il progetto si rivolge a Hiroshige, che in quegli anni ormai è un artista consacrato in tutto il Giappone e che alla città aveva già dedicato parecchie opere, tra queste anche la sua prima serie di paesaggi, Vedute della capitale orientale realizzata nel 1831.
Nasce così la raccolta delle 100 vedute di luoghi celebri di Edo, l’ultimo lavoro realizzato dall’artista che muore di colera nel 1858, prima di averlo completato. Hiroshige conosceva benissimo le caratteristiche, le attività e tutti gli scorci della sua città natale, dove ha vissuto tutta la vita, fatta eccezione per dei rarissimi viaggi, e nelle sue vedute immortala i cambiamenti della città dopo il terremoto del 1855 (Il Grande Terremoto di Ansei), ma vi proietta anche i suoi sogni, pervasi di nostalgia.Le 100 vedute di luoghi celebri di Edo in realtà sono centodiciotto, divise in quattro sezioni, una per stagione, quarantadue vedute per la primavera, trenta per l’estate, ventisei per l’autunno e venti per l’inverno. Le stampe di questa raccolta risultano pervase di grande lirismo: troviamo luoghi famosi della città, talvolta immortalati nella loro recente ricostruzione (santuari, ponti, giardini, quartieri), testimoniando anche con estrema precisione la vita quotidiana degli abitanti e le loro usanze.
La scelta del formato verticale si traduce anche in scelte compositive nuove e originali, con primissimi piani di elemente naturali o architettonici che creano prospettive ardite tramite la contrapposizione dei piani rappresentati. In altri casi invece l’artista giapponese predilige una prospettiva a volo d’uccello che restituisce una rappresentazione più organica delle attività umane in questi scorci brulicanti di vita. Tra i luoghi celebri manca però il castello dello shōgun (oggi il palazzo imperiale) la cui rappresentazione era vietata per legge, occasionalmente appare solo in lontananza.
Inserito in un cofanetto, Le 100 vedute di luoghi celebri di Edo – in questa nuova edizione – si presenta a leporello, con un unico lunghissimo foglio ripiegato su sé stesso, come gli antichi libri giapponesi; una pubblicazione che celebra l’identità di una città rinata dopo una grande tragedia attraverso le opere di uno dei maggiori artisti del paesaggio.