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Paolo Uccello “celebra” a Venezia la riapertura della casa museo di Palazzo Cini

San Giorgio e il drago, di Paolo Uccello San Giorgio e il drago, di Paolo Uccello
San Giorgio e il drago, di Paolo Uccello
San Giorgio e il drago, di Paolo Uccello

Il San Giorgio e il drago di Paolo Uccello proviene dal Musée Jacquemart-André di Parigi, prestato in reciproco scambio per Il giudizio di Paride di Botticelli e bottega

Dopo Andrea Mantegna, Beato Angelico, Lorenzo Lotto e Agnolo Bronzino, è la volta di Paolo Uccello. Un carnet niente male, quello degli invitati da Palazzo Cini a San Vio, a Venezia, nell’ambito dell’iniziativa L’Ospite a Palazzo. Esposizioni “spot” proposte grazie a intese con importanti e prestigiose istituzioni italiane e internazionali. Il 28 maggio Palazzo Cini riapre dunque al pubblico presentando – fino al 31 ottobre – il celebre dipinto San Giorgio e il drago di Paolo Uccello, proveniente dal Musée Jacquemart-André di Parigi. L’opera arriva in prestito dall’istituzione francese in reciproco scambio, per Il giudizio di Paride di Botticelli e bottega. Che lascerà la Galleria di Palazzo Cini per la mostra parigina Botticelli: un laboratoire de la Renaissance (10 settembre 2021 – 24 gennaio 2022).

 

La Sala del Rinascimento di Palazzo Cini (foto Massimo Pistore)
La Sala del Rinascimento di Palazzo Cini (foto Massimo Pistore)

La tavola di Paolo Uccello, già nella collezione dell’antiquario fiorentino Stefano Bardini, fu acquistata da Nélie Jacquemart nel 1899. Il recente restauro ha fugato ogni dubbio in merito al ricco dibattito sull’autografia. Mettendo in luce “la brillante cromia della tempera, il raffinato dosaggio timbrico negli accostamenti delle tinte, le preziose stesure in lacca. E i minuti dettagli in punta di pennello, con i profili picchiettati dalla biacca, riscontrabili nelle sue prove sicure”. Al secondo piano di Palazzo Cini viene riaperta con nuove opere, 11 stampe di Giambattista Piranesi e altrettante fotografie di Gabriele Basilico, la mostra Piranesi Roma Basilico, a cura di Luca Massimo Barbero, che riprende l’opera incisoria di Piranesi vedutista attraverso una lettura originale delle sue vedute di Roma.

www.cini.it

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