Secondo il Corriere della Sera, Sgarbi è accusato di essersi associato con alcune persone con l’obiettivo di produrre falsi seriali di De Dominicis
Novità sostanziali non ce ne sono: anzi la gip Angela Gerardi ha rinviato la sua decisione al prossimo 30 giugno. Ma adesso Vittorio Sgarbi ha ufficializzato la sua candidatura ad Assessore alla Cultura. Nel caso di una vittoria di Enrico Michetti nella corsa a sindaco di Roma. Ed è quindi normale che su di lui tornino a puntarsi i riflettori dei media. È l’edizione capitolina del Corriere della Sera a fare ora il punto sull’inchiesta legata alle expertise sulle opere di Gino De Dominicis, che vede coinvolto fra gli altri il critico ferrarese. “Il critico è accusato di essersi associato con alcune persone”, scrive il quotidiano, “alcune delle quali operanti fra Fabriano e dintorni, fra le quali la vice presidente dell’associazione De Domincis Marta Massaioli, l’intellettuale Duccio Trombadori, il gallerista Pio Monti e altri con l’obiettivo di produrre falsi seriali”.
Stando al Corriere, gli investigatori si erano serviti delle intercettazioni per documentare scambi e strategie. “Secondo l’accusa”, si legge nell’articolo, “Sgarbi avrebbe fabbricato certificazioni fasulle allo scopo presumibilmente di arricchirsi. Certo convinto di non essere messo in discussione anche in virtù della frequentazione avuta a suo tempo con lo stesso De Dominicis, morto nel 1998”. In un primo momento, il critico aveva reagito alle accuse con la veemenza alla quale ha abituato tutti. Al contrario oggi, conclude il quotidiano, “ha depositato una memoria nella quale si difende e pur tuonando contro l’incompetenza del perito della Procura (‘Una capra’) ha scelto una più prudente linea di difesa: ‘L’attribuzione di un’opera spesso è mutevole nel tempo ed è condizionata dalla ricerca storico artistica e dalle scoperte scientifiche: ciò che si ritiene vero oggi può non essere vero domani’”.
https://www.vittoriosgarbi.it/