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Videogame. La nuova frontiera (virtuale) dell’arte

Una sala del Museo Maricel a Sitges, in Catalogna. Una sala del Museo Maricel a Sitges, in Catalogna.
Una sala del Museo Maricel a Sitges, in Catalogna.
Una sala del Museo Maricel a Sitges, in Catalogna.

Il videogioco, un tempo etichettato come prodotto per bambini e, oltretutto, considerato portatore di tossici messaggi di violenza, si sta oggi ritagliando un suo spazio, sia in termini economici – il prodotto d’intrattenimento dal più alto fatturato di sempre è un videogame – che culturali – venendo (giustamente) assimilato ad altre forme d’arte ben più legittimate.

Un esempio dell’ecletticità che contraddistingue oggi il mezzo videoludico è fornito dal Consorci del Patrimoni de Sitges, consorzio pubblico nato nel 1994 per la gestione dei tre musei di Sitges, cittadina della catalogna situata 35 km a sud-ovest di Barcellona, dove Santiago Rusiñol – artista di grande carisma e padre del Modernismo catalano – arrivò per la prima volta nel 1891. L’istituzione è attualmente guidata dal direttore Pere Izquierdo Tugas.

La stessa sala del Museo Maricel trasposta nella realtà virtuale.
La stessa sala del Museo Maricel trasposta nella realtà virtuale.

Cinquantasette anni, archeologo e storico dell’arte, Izquierdo ama la tecnologia. “Sono un nativo digitale”, afferma. “Ho iniziato a usare un computer nel 1975, all’età di 12 anni”. Così, quando ha scoperto KULTURA/Occupy White Walls (OWW), una nuova piattaforma d’arte online in forma di videogame – sviluppata dalla start-up londinese StikiPixels, haal suo attivo 80.000 gallerie già create dai giocatori -, si è reso conto di aver trovato il posto giusto per dare visibilità ai musei che dirige e alle collezioni d’arte in essi contenuti.

Dapprima Izquierdo ha pensato che OWW sarebbe stato solo un modo per mostrare la collezione durante il lockdown. Ma ha poi capito che avrebbe potuto essere lo strumento consueto per mostrare il Consorci e le sue collezioni a un pubblico globale più ampio: “La nostra missione è diffondere l’arte e OWW è un’eccellente opportunità per raggiungere coloro che vorrebbero familiarizzare con l’arte ma che non si trovano a loro agio nei musei. Ci concentriamo soprattutto sui giovani, molti dei quali pensano che i musei siano luoghi tristi e seri. Dobbiamo far capire loro che esistiamo e rendere più popolari le opere d’arte conservate nei nostri musei”, continua Izquierdo.

L’esterno del Museo Maricel confrontato con la sua versione virtuale su OWW.
L’esterno del Museo Maricel confrontato con la sua versione virtuale su OWW.
Tre i musei che compongono il Consorci del Patrimoni de Sitges, di cui due, il Museo di Maricel e il Museo del CauFerrat, sono visitabili virtualmente tramite OWW, mentre il Museo Romantico Can Llopis è un work in progress sia virtuale che fisico.

Il Maricel era in origine la casa del milionario americano Charles Deering, che aveva messo insieme un’impressionante collezione d’arte e aveva acquistato un intero barrio, ovvero un quartiere della città, per esporre le opere di sua proprietà. Nella realtà virtuale di OWW, al Maricel si possono ammirare pale d’altare gotiche oltre ad altri dipinti di Rusiñol, mentre un’intera sala è dedicata alle allegorie della Prima Guerra Mondiale di José Maria Sert, il pittore che ha realizzato la decorazione del Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra.

Una sala del Museo CauFerrat a Sitges, densa di opere d’arte
Una sala del Museo CauFerrat a Sitges, densa di opere d’arte

Il CauFerrat, allestito nello studio un tempo impiegato da Rusiñol durante i suoi soggiorni a Sitges, è un museo straordinariamente denso, con 2.700 oggetti in 400 metri quadrati. Tra i pezzi più importanti ci sono una collezione di pale d’altare medievali, due tele di El Greco –La Maddalena penitente e Le lacrime di San Pietroe cinque opere di Picasso. Oltre ai dipinti di Rusiñol, sono esposti anche diciassette dipinti di Ramon Casas, altro grande modernista catalano e alcuni di MiquelUtrillo, amante di SuzanneValadon e padre di Maurice Utrillo.

“In seguito all’apertura della ‘versione parallela’ dei musei di Sitges, molte persone hanno commentato la reception del museo virtuale, dicendo che vogliono andare a vedere il museo reale. Per noi significa aver centrato l’obiettivo”, conclude con soddisfazione Pere Izquierdo.

Il direttore del Consorci del Patrimoni de Sitges, Pere IzquierdoTugas
Il direttore del Consorci del Patrimoni de Sitges, Pere Izquierdo Tugas

La rilevanza di OWW come futuro palcoscenico per l’arte è confermata dalla scelta di Ted Barr – artista israeliano riconosciuto a livello internazionale, famoso per le sue ricerche dedicate al cosmo e ai cicli della vita -, il quale ha scelto di essere presente con un proprio spazio sulla piattaforma virtuale.

 “KULTURA/OWW rappresenta per me la totale libertà di espressione, dalla prima volta che ho visto una galleria – virtuale, ndr -, lì ho colto l’enorme potenziale presente in un modo totalmente diverso di presentare l’arte. Il mondo dell’arte tradizionale è dominato da collezionisti, musei e curatori, il nuovo mondo dell’arte rappresentato da KULTURA/OWW trasferisce il potere alle persone, non devi essere un critico d’arte o un curatore per essere un partecipante attivo alla nuova affascinante scena artistica che si sta formando davanti ai nostri occhi. Sono fiducioso che KULTURA/OWW, e siti simili che seguiranno, siano i precursori della prossima rivoluzione artistica”, dichiara l’artista israeliano.

Una veduta della galleria virtuale di TeddBarr su OWW.
Una veduta della galleria virtuale di TeddBarr su OWW.

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