“A tu per tu” è il nuovo format di video interviste con importanti personaggi della cultura italiana – direttori di musei, scrittori, manager, filosofi, collezionisti, critici d’arte – progettato dalla Fondazione Sangregorio e condotto da Emanuele Beluffi.
“A tu per tu” si svolge nella grande sala con gruppi scultorei, opere a parete e libri rari della casa-museo Giancarlo Sangregorio che si affaccia sul lago Maggiore. Ogni puntata il conduttore sollecita l’ospite a riflettere sul valore della cultura, dei beni culturali, dell’arte, dei libri, in un racconto che parte dal dato biografico e si allarga ai settori di competenza.
Il primo ospite di “A tu per tu” in Fondazione Sangregorio è Stefano Zecchi (Venezia, 1945). Dalle aule dell’Università al palco del Maurizio Costanzo Show, dai saggi di Estetica ai romanzi filosofici, passando per i commenti sui principali quotidiani e settimanali, Stefano Zecchi è uno dei più conosciuti filosofi italiani, da sempre impegnato in una battaglia sulla Bellezza e contro gli orrori della contemporaneità.
FONDAZIONE SANGREGORIO
Nata per valorizzare l’attività dello scultore Giancarlo Sangregorio (1925-2013), la Fondazione Sangregorio Giancarlo di Sesto Calende (Varese), presieduta da Francesca Marcellini, si è costituitasi nel 2011 per volere dell’artista con l’obiettivo di creare un centro per la scultura. La sede della Fondazione è situata nell’abitazione dove Sangregorio ha vissuto, realizzata sul finire degli anni Cinquanta con uno spazio esterno di circa 40.000 metri comprese le zone boschive e che si estende a un edificio atelier ispirato all’architettura di Alvar Aalto. Oltre alla casa-museo e alle opere di Giancarlo Sangregorio (più di duecento), la Fondazione ospita un corpus di circa un migliaio di opere grafiche e diverse centinaia di tele e disegni di artisti amici dello scultore (Lucio Fontana, Mimmo Rotella, Enrico Baj, Emilio Scanavino e tanti altri), più un centinaio di pezzi di arte primitiva africana, importanti sculture da Oceania e Papua Nuova Guinea e opere di provenienza orientale e del centro America, acquisite direttamente dalla scultore durante i suoi viaggi intorno al mondo, compiuti con il piglio dell’artista e la dedizione dell’antropologo.