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100 anni di Pasolini. La Fondazione Magnani-Rocca apre le celebrazioni

Pier Paolo Pasolini, Roma 1971 - foto di Sandro Becchetti Pier Paolo Pasolini, Roma 1971 - foto di Sandro Becchetti
Pier Paolo Pasolini, Roma 1971 - foto di Sandro Becchetti
Pier Paolo Pasolini, Roma 1971 – foto di Sandro Becchetti

La mostra mette in evidenza la piena apertura del poeta-regista Pasolini al dialogo fra letteratura, cinema, arti figurative

A pochi mesi dal centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (avvenuta il 5 marzo 1922 a Bologna) le celebrazioni si aprono alla Fondazione Magnani-Rocca. Nella sontuosa Villa di Mamiano di Traversetolo (Parma) dall’11 settembre al 12 dicembre va infatti in scena la mostra dal titolo Pier Paolo Pasolini. Fotogrammi di pittura. Un evento che intende evidenziare la piena apertura del poeta-regista al dialogo fra letteratura, cinema, arti figurative. Alla ricerca di quelle “corrispondenze” che furono al centro dell’interesse intellettuale anche di Luigi Magnani, fondatore della Magnani-Rocca. Che visse a Roma nello stesso periodo di Pasolini e che ne possedeva le pubblicazioni. Particolare rilievo verrà dato ai riferimenti artistici ed estetici nei film di Pasolini.

Il progetto dell’esposizione – a cura di Stefano Roffi e Mauro Carrera -, trae origine dal fatto che Pasolini, pittore egli stesso per tutta la vita, indicava sempre i modelli pittorici come riferimenti per il proprio linguaggio cinematografico. Più per stile che per iconografia. Spesso costruendo le inquadrature come scene dipinte, senza tuttavia farne citazioni semplicemente estetiche. Ma esprimendo efficacemente contenuti molto complessi, resi così universalmente comprensibili. L’inquadratura immaginata come un quadro spiega la sua preferenza per il campo fisso: “come se io in un quadro – dove, appunto, le figure non possono essere che ferme – girassi lo sguardo per vedere meglio i particolari“.

In mostra sontuosi costumi realizzati per i film, prestati dallo CSAC di Parma, e indossati da celebri attrici, come Silvana Mangano. E poi locandine originali dei film, al tempo spesso considerati scandalosi e quasi sempre vietati ai minori di 18 anni, rare fotografie d’epoca e la galleria fotografica delle opere d’arte che Pasolini ebbe come riferimento. In accostamento alle scene tratte dai film. Particolarmente nel suo primo film Accattone (1961) emerge l’influenza del celebre studioso e critico d’arte Roberto Longhi, del quale Pasolini fu allievo all’Università di Bologna. E delle sue lezioni sul Romanico, su Masaccio e su Caravaggio.

www.magnanirocca.it

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