Roberto Calasso, scrittore e direttore editoriale della casa editrice Adelphi, è morto a Milano. Aveva 80 anni ed era malato da tempo.
É scomparso Roberto Calasso, uno tra gli intellettuali più influenti del nostro tempo. Tra le sue opere letterarie più celebri si ricordano Le nozze di Cadmo e Armonia (1988), La Folie Baudelaire (2008) o il più recente Il libro di tutti i libri (2019).
Ma ancora più che come scrittore, la sua impronta profonda nella letteratura e cultura l’ha impressa come direttore editoriale di Adelphi. Anche grazie al suo contributo, la casa editrice si è ritagliata un posto unico nel panorama italiano, rendendosi sinonimo di qualità e unicità.
La sua esperienza in casa editrice è da rintracciare agli albori della stessa, nel 1962, quando un ventunenne Roberto Calasso entra a far parte di un piccolo gruppo di persone che, insieme a Roberto Bazlen e Luciano Foà, sta elaborando il programma di una nuova casa editrice.
L’anno dopo nasce Adelphi, dove Calasso lavorerà senza interruzione. Nel 1971 ne diventa direttore editoriale, nel 1990 consigliere delegato e dal 1999 presidente.
Una vita dedicata ad Adelphi, gigantesca eredità culturale che Calasso ci ha lasciato. Ironica precisione della sorte: lo scrittore ci lascia nel giorno in cui escono in libreria i suoi ultimi titoli: Bobi – che racconta la storia di Roberto Bazlen, fondatore di Adelphi – e Memé Scianca. Inutile specificare quale sia la casa editrice ad averli pubblicati.