A Rovigo dal 23 settembre 2021, Palazzo Roverella ospiterà una mostra interamente dedicata al grande fotografo francese Robert Doisneau, il pescatore di attimi. Una mostra originale capace di rivelare al pubblico la capacità del maestro di catturare istanti di felicità, entrati ormai nell’immaginario collettivo.
È infatti di Robert Doisneau (1912-1994) il celebre bacio della giovane coppia di amanti, indifferenti alla folla dei passanti e al traffico della place de l’Hôtel de Ville di Parigi. Noto soprattutto per il suo approccio poetico alla street photography, Doisneau inizia a fotografare negli anni ’30 del Novecento nelle periferie parigine, per essere poi interrotto dall’avvento della Seconda Guerra Mondiale. Bisognerà aspettare gli anni ’50 perché Doisneau torni a dedicarsi senza interruzioni alla fotografia, attraverso la quale ha saputo, con esiti ineguagliabili, raccontare lo stile di vita francese dei bambini, degli innamorati, dei bistrot e degli atelier di moda. L’uomo con le sue emozioni era al centro delle sue fotografie, per questo affermava che “Il fotografo deve essere come carta assorbente, deve lasciarsi penetrare dal momento poetico. La sua tecnica dovrebbe essere come una funzione animale, deve agire automaticamente.” Oggi, Robert Doisneau, insieme a Henri Cartier-Bresson, è considerato uno dei padri fondatori della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada.
La mostra a Palazzo Roverella abbraccia la sua opera senza distinzioni cronologiche né alcun criterio di genere o tema, affiancando fabbriche, banconi di bistrot, portinerie, cerimonie, club di jazz, scuole o scene di strada in generale. Che si tratti di fotografie realizzate su commissione o frutto del suo girovagare liberamente per Parigi, vediamo delinearsi uno stile impregnato di una particolare forma mentis, che traspare anche nei suoi scritti e nelle didascalie delle foto; uno stile che mescola fascino e fantasia, ma anche una libertà d’espressione non lontana dal surrealismo.
Un racconto – quello proposto dal curatore di questa mostra, Gabriel Bauret – condotto attraverso 130 stampe ai sali d’argento in bianco e nero, provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge. È in questo atelier che il fotografo ha stampato e archiviato le sue immagini per oltre cinquant’anni, ed è lì che si è spento nel 1994, lasciando un’eredità di quasi 450.000 negativi.
Quello di Doisneau è un raccontare leggero, ironico, che strizza l’occhio con simpatia alla gente. Che diventa persino teneramente partecipe quando fotografa innamorati e bambini. “Quello che cercavo di mostrare era” – ricorda l’artista – “un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere.” “Mi piacciono” – continua – “le persone per le loro debolezze e difetti. Mi trovo bene con la gente comune. Parliamo. Iniziamo a parlare del tempo e a poco a poco arriviamo alle cose importanti. Quando le fotografo non è come se fossi lì ad esaminarle con una lente di ingrandimento, come un osservatore freddo e scientifico. È una cosa molto fraterna, ed è bellissimo far luce su quelle persone che non sono mai sotto i riflettori.”
Informazioni
Palazzo Roverella, dal 23 settembre al 30 gennaio 2022:
dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 19.00
venerdì e sabato dalle 9.00 alle 22.30
domenica e festivi dalle 9.00 alle 20.00