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Il Banksy tritato torna all’asta. Sotheby’s presenta Love is in the Bin

Banksy's Love is in the Bin, 2018
Banksy’s Love is in the Bin, 2018

La celebre opera di Banksy Love is in the Bin torna da Sotheby’s a quasi tre anni dal fatidico giorno in cui era stata parzialmente distrutta proprio durante un’asta organizzata dalla maison.

Era il 5 ottobre 2018 quando Love is in the Bin di Banksy passava attraverso un tritacarte nascosto nella sua cornice. Erano passati pochi secondi dal colpo di martello che aveva aggiudicato “l’opera d’arte preferita della nazione“, la celebre Girl with Balloon. Mentre apparentemente la stampa andava autodistruggendosi, in realtà si stava consumando un momento storico, a modo suo, per il mondo dell’arte. Love is in the Bin è infatti opera d’arte performativa sviluppatasi nel corso di un’asta.

Nei giorni seguenti, all’opera d’arte sminuzzata è stato concesso un nuovo certificato da Pest Control, l’ente incaricato di autenticare le opere di Banksy, oltre che un nuovo titolo, Love is in the Bin. Il collezionista che aveva offerto £ 1 milione per aggiudicarsi Girl with Balloon ha così deciso di confermare il suo acquisto.

Ripensando all’evento, spiega: “Quella sera surreale di tre anni fa, sono diventato il proprietario accidentale – ma molto privilegiato – di Love is in the Bin. È stato un viaggio incredibile aver fatto parte della storia di  una delle opere d’arte più famose del mondo, ma ora è il momento di lasciarla andare”.

Da quel momento l’opera è entrata nella cultura di massa, consacrando Banksy come uno degli autori più famosi e controversi della nostra epoca. Ora l’opera torna ad aggiungere capitoli alla propria storia, con l’esposizione pre-asta a Londra, Hong Kong, Taipei, New York. Farà poi ritorno a Bond Street per l’asta in programma la sera del 14 ottobre, in cui il dipinto è stimato in vendita tra £ 4-6 milioni ($ 5,5-8,2 milioni).

Acclamato come “la più grande opera di Banksy” da The Guardian e individuato dalla BBC come un dipinto “che arriverà a essere visto come una delle opere d’arte più significative dell’inizio del 21° secolo”, Love is in the Bin è diventato a tutti gli effetti un fenomeno culturale. Riconosciuta in tutto il mondo, l’immagine è stata oggetto di meme e vignette, mentre marchi come McDonald’s, Perrier e IKEA si sono appropriati del dipinto di Banksy per le proprie pubblicità, prodotti e loghi. Quando Banksy ha confermato di essere l’autore della “performance” il suo seguito su Instagram è cresciuto di un milione di persone durante la notte.

L’ambizione (tutta da verificare) di Love is in the Bin è inserirsi nella tradizione dell’anti-arte, iniziata con l’orinatoio di Marcel Duchamp. Ma possiamo citare anche Robert Rauschenberg che ha cancellato a matita un disegno di Willem de Kooning, oppure Ai Wei Wei che ha distrutto una presunta urna della dinastia Han.

D’altra parte non si può nascondere un certo scetticismo da parte di una frangia del pubblico, che si chiede se non fosse tutto una grande messinscena. Ai detrattori il writer di Bristol ha risposto così:

Some people think it didn’t really shred. It did. Some people think the auction house was in on it, they weren’t.

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