Da maggio a luglio 2021 i visitatori dei diversi musei e siti espositivi sono stati circa 4 milioni. Con una crescita di oltre il 155% rispetto allo scorso anno
“Questi numeri positivi testimoniano che il green pass non scoraggia i visitatori”. Mentre il dibattito politico di infiamma sull’ipotesi di inserire l’obbligo vaccinale con una legge, il Ministro della Cultura Dario Franceschini difende – numeri alla mano – la scelta di consentire l’accesso ai musei soltanto a chi in possesso di carta verde covid. “Per alcuni sarebbe stato un ostacolo, invece l’aumento delle vendite dei biglietti oltre il 150% è legato al fatto che la gente si sente più sicura perché sa che chi è in quella stessa sala o chi è passato in quei luoghi ha il green pass”. E il politico ferrarese esibisce i dati dei musei italiani dopo la riapertura, che a suo dire confermano l’opzione. Da maggio a luglio 2021 i visitatori dei diversi siti espositivi sono stati circa 4 milioni. Con una crescita di oltre il 155% rispetto allo scorso anno, anche grazie alla ripresa del turismo internazionale.
Cifre che testimoniano che non siamo ancora ai livelli pre-Covid, ma nel mese di agosto, con le nuove regole che prevedono l’ingresso solo col green pass, c’è stato un balzo in avanti notevole. Soprattutto nei cosiddetti musei “top 30”, cresciuti significativamente rispetto a ferragosto 2020. Tra gli altri il Colosseo ha segnato +156%, gli Uffizi +46%, Pompei +20%, Paestum +30%, Museo archeologico di Napoli +79%, Musei reali di Torino +25%, Castel Sant’Angelo +78%. Un dato da evidenziare è quello dei siti delle aree interne che hanno fatto registrare un aumento considerevole degli ingressi. Perché – come nello scorso anno – gli italiani hanno preferito visitare le aree meno conosciute e meno frequentate, il cosiddetto turismo di prossimità.