Da dicembre 2021 in contemporanea tra il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma e il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci a Prato inaugura Supernova, la prima personale italiana di Cao Fei (1978, Guangzhou), il cui lavoro, fra reale e virtuale, tradizione e innovazione, si sviluppa segnando il passaggio accelerato da tradizioni millenarie a un futuro ipertecnologizzato. L’esposizione è a cura di Hou Hanru e Monia Trombetta per la sede romana, mentre di Cristiana Perrella a Prato, e sarà visibile fino a maggio 2022.
Attraverso le sue due sedi, la mostra presenta una ricognizione molto vasta del lavoro dell’artista, a partire da opere realizzate all’inizio della sua carriera fino all’ultima produzione, approfondendone i temi principali quali l’impatto della rivoluzione tecnologica sulle nostre vite, il rapporto uomo-macchina, la costruzione del sé nell’epoca della virtualità. Cao Fei. Supernova al MAXXI, a cura di Hou Hanru e Monia Trombetta, presenta le opere all’interno di un percorso installativo che parte da luoghi reali e a volte privati della vita dell’artista, la Cina contemporanea, il suo quartiere, il suo studio, la sua casa, presentandoci la visione di un futuro virtuale minaccioso e surreale.
Insieme a RMB City: Planning A Second Life (2007), Haze and Fog (2013) e La Town (2014), sue opere di successo internazionale, in mostra vengono esposti i lavori realizzati dall’artista negli ultimi anni Hongxia e Nova (2019), opere che raccontano la storia senza tempo di Hongxia, il quartiere in cui vive l’artista reinventato e ambientato nel futuro; l’opera di realtà virtuale, prodotta da Acute Art, The Eternal Wave (2020), che prosegue il percorso di esplorazione del virtuale, della realtà e della percezione di sé in relazione alla tecnologia; Isle of Instability (2020), opera commissionata da Audemars Piguet e ambientata nella casa di Singapore dell’artista, in cui Cao Fei approfondisce le ripercussioni psicologiche della pandemia e dell’isolamento.
A cura di Cristiana Perrella, Supernova al Centro Pecci si concentrerà in particolare sulla visione del prossimo futuro letta attraverso le trasformazioni che riguardano il mondo del lavoro. Partendo dalla modernizzazione accelerata vissuta dalla Cina, la “fabbrica del mondo” avviata a diventare la più grande potenza tecnologica del pianeta, l’opera di Cao Fei porta una testimonianza e una visione sull’impatto dei processi di trasformazione che riconfigurano tanto la produzione che la vita dei lavoratori. La mostra si articola a partire dall’installazione multimediale Asia One (2018), basata su un film ambientato nel primo centro di smistamento completamente automatizzato al mondo a Kunshan, nella provincia di Jiangsu in Cina. In mostra anche Whose Utopia (2006), un video e una serie fotografica sulla vita dei lavoratori della fabbrica di prodotti per l’illuminazione Osram, in un’area fuori Hong Kong, luogo di migrazione nazionale da parte di persone che cercano maggiori opportunità di lavoro nell’economia fiorente del paese; Milkman (2005), uno pseudo-documentario che esplora la dura realtà quotidiana e le fantasie di fuga attraverso i mondi virtuali della classe operaia in Cina, e l’installazione Rumba 01 and 02 (2016), dove due robot aspirapolvere con i loro movimenti spasmodici e senza scopo, riflettono le condizioni di molte persone oggi: sentirsi alla deriva, faticare all’interno di una gamma di attività rigorosamente delineata, lottare per trovare una via di fuga.
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione con testi dei curatori e di Wang Hongzhe, Olivia Koo, Simone Pieranni, Patrick Rhine edita da Nero Editions.
MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma
16 dicembre 2021- maggio 2022
a cura di Hou Hanru e Monia Trombetta
maxxi.art
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato
18 dicembre 2021 – maggio 2022
a cura di Cristiana Perrella
centropecci.it