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Michelangelo, la calligrafia, il padre. Gli equilibri discordanti di Danh Vo a Milano

DANH VO UNTITLED, 2013 PHOTOGRAVURE ON PAPER DANH VO UNTITLED, 2013 PHOTOGRAVURE ON PAPER
DANH VO UNTITLED, 2013 PHOTOGRAVURE ON PAPER
DANH VO UNTITLED, 2013 PHOTOGRAVURE ON PAPER

Inedite installazioni concettuali. Lavori concepiti appositamente per la sede di Viale Lombardia a Milano. Massimo De Carlo inaugura la nuova personale di Danh Võ (1975).

Nato in Vietnam ma cresciuto in Danimarca, Danh Võ progetta e crea le sue opere basando il suo lavoro su un processo meticoloso di collezionismo e di accumulazione d’oggetti, a testimonianza della sua vita personale: da fotografie e souvenir, a frammenti e reperti. Questi, gli permettono di interrogarsi e approfondire questioni universali relative all’identità e alla società occidentale, terreni fertili per analizzare la struttura culturale che si cela nelle azioni quotidiane e nella pratica artistica.

DANH VO UNTITLED, 2021 CRYSTALLINE MARBLE, YELLOW ALATO GRANITE, METAL AND WOOD

Dallo sguardo attento e ricercatore, l’artista cerca sconnessioni e disequilibri in grado di generare dei cortocircuiti tra gli oggetti stessi che compongono le sue opere e il visitatore, al fine di produrre nuovi significati, talvolta dai risvolti enigmatici. Ogni opera d’arte presente in mostra è impregnata di storie, simboli e riferimenti diversi e spesso lontani tra loro, qui decontestualizzati e resi interdipendenti. Incorpora, ad esempio, oggetti di seconda mano con altri pregiati, avviando una catena di risignificazione che modifica, cambia e rivaluta materiali poco preziosi regalandogli nuova luce e nuove opportunità.

Nella personale di Danh Võ, uno dei leitmotiv legati alla sua biografia è la figura del padre, che si personifica simbolicamente nella calligrafia. È il caso delle fotografie floreali all’ingresso (qui mostrate al pubblico per la prima volta): sono i fiori del giardino berlinese dell’artista catturati, impressi su carta e catalogati, con fare enciclopedico, grazie al nome latino corrispondente, scritto in bella calligrafia dal padre. Ma la presenza della figura paterna si manifesta, soprattutto, nella lettera esposta all’interno del salone centrale della galleria. È considerata il caposaldo concettuale di tutta la mostra, un ready-made che curiosamente nel suo testo cita alcuni fiori, collegandosi così ad altri lavori presenti in mostra. L’opera è una delle 2000 lettere che il padre di Danh Võ ha trascritto, ogni volta ignaro del contenuto delle stesse, in quanto non conosce né il francese né l’inglese.

Un altro leitmotiv è il tema dello scarto e del riutilizzo, difatti le sculture in mostra sono degli ibridi, delle composizioni di materiali discordanti: pietre antiche con marmo o compensato. Tutto perfettamente in equilibrio senza ricorso a collanti o a sostegni e senza progetti preparatori: sono il risultato di una continua e accurata sperimentazione on site.

DANH VO 2.2.1861, 2009 INK ON A4 PAPER

Alcune delle installazioni giocano anche sul concetto di base (inteso come piedistallo) creando potenti cortocircuiti nel fruitore. Nella stanza centrale il pavimento ospita una piattaforma in marmo su cui poggiano dei piedistalli che, a loro volta, dovrebbero reggere qualcosa ma, qui, non reggono nulla, provocando nell’ambiente un’atmosfera sospesa. In altre installazioni, alcune basi sono pietre antiche che hanno attraversato la storia, come nel caso dei pezzi originali di reperti di pietre tombali, rimaste inviolate per rispetto della naturalezza del materiale, in questo caso solo ricontestualizzate.

Infine, l’artista omaggia anche i capolavori di Michelangelo con fotografie in bianco e nero di immagini provenienti da un vecchio libro d’arte trovato dal fidanzato dell’artista. Particolarmente affascinato dai dettagli potenti di queste sculture della tradizione italiana, Danh Võ ne evidenzia le mani, riproponendole su carta in veste di nuova opera d’arte.

DanhVõ e le sue opere sono state esposte nelle istituzioni e musei di tutto il mondo come al Solomon R. Guggenheim Museum di New York in occasione della sua personaleTake My BreathAway(2018); ha inoltre rappresentato la Danimarca alla Biennale di Venezia del 2015 partecipando anche alle edizioni del 2013 e 2019, e nel 2010 e 2014 alla Biennale di Berlino.

La mostra di Danh Võ alla galleria MASSIMODECARLO, di Viale Lombardia 17, è visitabile fino al 6 novembre dal martedì al venerdì, dalle ore 11:00 alle ore 18:30

DANH VO UNTITLED, 2021 CARRARA AND LASA MARBLE, WOOD

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