Grazie a più di 140 opere, la mostra Il corpo e l’anima. Da Donatello a Michelangelo. Sculture del Rinascimento italiano, Organizzato con il Museo del Castello Sforzesco di Milano, mette in luce le principali linee di forza che si diffusero in tutta Italia durante la seconda metà del Quattrocento, culminando, all’inizio del Cinquecento, nell’apoteosi della scultura rinascimentale.
I canali ufficiali del Louvre offrono questa visita in compagnia di Marc Bormand, Chief Heritage Curator presso il Dipartimento di sculture del Museo del Louvre, uno dei tre curatori della mostra.
Dopo una prima tappa al Louvre, l’esposizione approda a Milano -fino al 24 ottobre 2021-, nella fortezza che fu la casa di Leonardo. Ma a fare gli onori di casa è la Pietà Rondanini di Michelangelo, punto di arrivo fisico, cronologico e ideale di un viaggio ad alta intensità. Si parte dal 1453, anno del ritorno di Donatello a Firenze, per arrivare agli anni Venti del Cinquecento con la scomparsa del genio di Vinci e di Raffaello; e infine spingersi, in una necessaria appendice, fino al capolavoro del Castello Sforzesco, l’ultima, incompiuta opera del Buonarroti. In questi decenni i maestri del Rinascimento scavano nella materia per tirare fuori i “moti dell’anima”, i tormenti, le tensioni e i palpiti che ai posteri appariranno come emozioni universali. A Milano le ritroviamo scolpite nel marmo, fuse nel bronzo, modellate nella terracotta, intagliate nel legno, mentre ci muoviamo nelle storiche Sale Viscontee.
Quattro sezioni scandiscono il percorso curato dal conservatore del Louvre Marc Bormand, da Beatrice Paolozzi Strozzi, già direttrice del Museo del Bargello, e Francesca Tasso, conservatrice presso il Castello Sforzesco. “Guardando gli antichi: il furore e la grazia” ospita composizioni complesse, nelle quali l’energia e l’esasperazione dei movimenti del corpo esplodono insieme ai moti dell’anima. Contemporaneamente, corpi femminili avvolti in morbidi drappeggi conducono verso la rappresentazione della bellezza assoluta nel nudo.
“L’arte sacra: commuovere e convincere” evidenzia l’abilità degli artisti nel toccare il cuore dello spettatore, mentre le ultime tappe, “Da Dioniso ad Apollo” e “Roma Caput Mundi”, analizzano le diverse influenze dei modelli classici sulla scultura Rinascimentale, dallo Spinario al Laocoonte dei Musei Capitolini. Un video d’artista tratto dalla rappresentazione teatrale Mater strangosciàs di Giovanni Testori approfondisce infine il tema della Pietà nella Sala degli Scarlioni.