Si intitola Hardware Store e vale $40 milioni. É tratta di un dittico di grandi dimensioni che svaria dalle tonalità del giallo a quelle dell’azzurro.
ArtBasel è tornata. In Svizzera, in presenza, in gran forma. Collezionisti, galleristi, dealer, giornalisti, curatori. Sostanzialmente tutto il mondo artistico è accorso a Basilea per lasciarsi incantare dalle meraviglie della fiera più importante del mondo.
Tra stand museali e sezioni strabilianti come la fuori scala Unlimited, sono tante come sempre le sorprese da scovare nella selva di proposte. Quel che invece non può stupire è la presenza di un Jean-Michel Basquiat da record. Hardware Store (1983), presentato dalla galleria Van de Weghe. Il prezzo per il capolavoro è il più alto della fiera: $40 milioni.
Del resto il writer americano, da sempre molto apprezzato, sta conquistando ad ampie falcate il mercato. Solo quest’anno ha centrato tre vendite eccezionali: Warrior, In any case e Versus Medici. Nel primo semestre ha generato vendite per un totale di $302,7 milioni. Un risultato secondo solo a Picasso. Dopo i passaggi in asta, ad ArtBasel lo ritroviamo invece sul mercato primario. Hardware Store è uno dei più grandi dittici dell’artista, misura circa 2 metri di altezza e 3 di larghezza. Una tela è gialla, l’altra azzurra, con teste e teschi che fluttuano tra parole e frasi scarabocchiate come estimated value e eel.
L’opera fa parte della stessa collezione privata dall’anno in cui è stato dipinta, sostiene il mercante d’arte Christophe Van de Weghe, che oggi la porta in fiera. Il quadro ha inoltre stato preso parte alle principali mostre di Basquiat, tra cui quella al Whitney Museum of American Art nel 1992-1993 di New York, e in seguito a Parigi, alla Fondation Louis Vuitton nel 2018-19, dove è stato visto per l’ultima volta.
Il dipinto è presente nella monografia di Basquiat pubblicata nel 2010 dalla Galerie Enrico Navarra. In questa circostanza era riportata come facente parte di una non meglio precisata collezione privata, per concessione della Galerie Bruno Bischofberger. Anche nel catalogo della sua mostra, la Fondation Louis Vuitton ha citato la Collezione Bischofberger di Männedorf-Zurich come prestatore dell’opera. Bruno Bischofberger, che ha iniziato a lavorare con Basquiat nel 1982, è difatti rimasto il principale mercante delle opere dell’artista fino alla morte del writer nel 1988.
Rifiutando di commentare l’identità del venditore, Van de Weghe si è limitato a dire che il dipinto non è mai apparso sul mercato. Anche se nel 1983 era stato incluso nella seconda mostra personale di Basquiat alla Galerie Bruno Bischofberger, all’epoca non era infatti in vendita.