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Quadriennale di Roma: l’artista Gian Maria Tosatti è il nuovo direttore artistico

Gian Maria Tosatti, La Peste (Sette stagioni dello spirito, I), Chiesa dei SS. Cosma e Damiano, Napoli 2013 Gian Maria Tosatti, La Peste (Sette stagioni dello spirito, I), Chiesa dei SS. Cosma e Damiano, Napoli 2013
Gian Maria Tosatti, La Peste (Sette stagioni dello spirito, I), Chiesa dei SS. Cosma e Damiano, Napoli 2013
Gian Maria Tosatti, La Peste (Sette stagioni dello spirito, I), Chiesa dei SS. Cosma e Damiano, Napoli 2013

Giornata da incorniciare per Gian Maria Tosatti. Dopo l’annuncio del curatore della Biennale di Venezia 2022 Eugenio Viola che lo indica come unico artista presente nel Padiglione Italia, ecco una seconda nomina ufficiale. Dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione La Quadriennale di Roma, presieduto da Umberto Croppi e composto da Lorenzo Micheli Gigotti, Fabio Mongelli, Valentina Tanni. Che ha nominato Tosatti Direttore artistico della Quadriennale di Roma per il triennio 2021-2024.

Nato a Roma nel 1980, Tosatti ricoprirà dunque il doppio ruolo di artista e curatore. Un passaggio che non sorprende, visto l’impegno intellettuale dell’artista nel corso della sua carriera. Quel che invece stupisce sono le tempistiche con cui dovrà assumere i due incarichi. Nei mesi in cui la definizione del padiglione nazionale a Venezia entra nella sua parte cruciale, l’artista dovrà necessariamente occuparsi – nella veste più pragmatica del direttore artistico – dell’organizzazione di un evento complesso come la Quadriennale.

Inoltre Tosatti torna a collaborare con la manifestazione dopo gli alterchi verificatasi durante la scorsa edizione. Del resto la Quadriennale si trova in una fase delicata della sua storia, dove non appare chiaro l’indirizzo che ha intenzione di prendere. Tosatti, difatti, è stato nominato proprio per questo scopo. Sarà suo il compito, in qualità di direttore artistico, assieme al CdA e assieme alla Presidenza, di decidere in che direzione mandare l’ente. Quali strategie operare, quali format adottare, quale spazio occupare nel variegato sistema artistico.

43 candidati

Le candidature sono state esaminate da una Commissione incaricata dal CdA della Fondazione. E composta, oltre che da Umberto Croppi e dal Direttore generale Ilaria Della Torre, da Valentina Tanni come membro interno e da Laura Cherubini, come membro esterno. Sono giunti ben 43 candidati, tutti di alto profilo. Tra questi Ludovico Pratesi, Cristiana Perrella, Lorenzo Bruni, Cecilia Canziani, Lorenzo Benedetti, Simone Menegoi e Francesco Stocchi.

«La scelta di Gian Maria Tosatti ha tenuto conto delle caratteristiche delle sfide che attendono l’Istituzione nel prossimo triennio», spiegano dalla Quadriennale. «Un periodo indubbiamente di transizione, che si colloca tra due edizioni di Quadriennale d’arte (l’ultima conclusa a luglio 2021 e la prossima attesa nel 2025) e in una fase di progettazione del futuro trasferimento di sede, atteso a partire da fine 2023, all’ex Arsenale Clementino Pontificio. L’incarico a una figura di grande forza visionaria, con una profonda conoscenza delle arti visive e significative esperienze di direzione e curatela di progetti culturali, è apparso dare i necessari elementi di garanzia».

«Siamo certi che, con Gian Maria Tosatti alla Direzione artistica, la Quadriennale riuscirà a dare una scossa alla propria programmazione e a consolidare il suo ruolo di riferimento per la promozione dell’arte italiana contemporanea», ha affermato Umberto Croppi. «Chiamare un artista è una sfida che trova però conferma nelle più avanzate manifestazioni internazionali e realizza l’intenzione espressa all’inizio del mio mandato, quella di riportare gli artisti al centro dell’istituzione».

“Un unico respiro”

«Questo incarico, arrivato quasi simultaneamente alla mia designazione per il padiglione italiano alla Biennale di Venezia sembra il secondo movimento di un unico respiro», ha commentato Gian Maria Tosatti. «Nel mio percorso, l’impegno – a volte faticoso, a volte esaltante – di stimolare la costruzione di dialoghi solidi e critici fra gli artisti è stata una linea di condotta costante. Non ho mai pensato che si potesse scrivere una sola pagina di storia dell’arte che fosse una storia di solitudini. La storia dell’arte è una sinfonia di confronti, serrati, aperti, illuminanti. Questo terrò a mente nel dar corso ad una prospettiva esaltante che torna a responsabilizzare fortemente la figura di un artista».

La nuova programmazione sarà presentata il prossimo novembre.

www.quadriennalediroma.org/

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