Una grande mostra e un prestigioso palazzo nobiliare fanno da cornice all’apertura a Milano della terza galleria della Maurizio Nobile Fine Art.
Fondata a Bologna nel 1987, la galleria Maurizio Nobile è diventata nel corso del tempo una delle gallerie internazionali più note grazie alla qualità delle opere trattate, che annoverano dipinti, disegni e sculture dei Maestri italiani dal Quattrocento al Novecento.
Dopo aver aperto nel 2010 la sua seconda sede a Parigi, attualmente ubicata nel cinquecentesco Hôtel Jean Bart – Claude Passart, il 7 ottobre Maurizio Nobile inaugura a Milano la sua terza galleria nel prestigioso Palazzo Bagatti Valsecchi, in via Santo Spirito 7, nel cuore del quadrilatero della moda e del design.
Per l’occasione la galleria presenta la mostra La Grande Bellezza. Sette secoli di arte italiana, in programma dall’8 ottobre al 18 dicembre, con cui la Maurizio Nobile Fine Art inaugura in Italia la sua stagione espositiva. Una mostra che annovera una selezione di
capolavori attraverso i quali si celebra la grandezza dell’arte italiana, dal Trecento fino al secondo Novecento.
Ad aprire il percorso espositivo è un fondo oro del senese Niccolò di Segna, parte del polittico conservato presso la Pinacoteca Nazionale di Siena, dove lo stile di Duccio da Boninsegna dialoga con quello di Simone Martini. Particolare interesse suscita nella rassegna la presenza dell’Imelda de’ Lambertazzi, preziosa tela di Francesco Hayez, protagonista indiscusso a Milano della fortunata stagione del Romanticismo italiano. L’opera, esposta a Brera nel 1853, rievoca un momento della vicenda di Imelda e Bonifacio e del loro amore ostacolato dalle rispettive casate dei Lambertazzi e dei Gieremei. Vicenda che Hayez recupera dalla tragedia di Gabriele Speduti del 1825 e dal melodramma musicato cinque anni dopo da Gaetano Donizzetti, e che rielabora in questa
tela con la straordinaria maestria di forme e di colori che contraddistingue tutta la sua opera.
L’esposizione si arricchisce di altri capolavori di grandi artisti, fra cui Giovanni Boldini, Felice Casorati, Guercino, Arnaldo Pomodoro e Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato.