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Galleria Canesso apre un nuovo spazio a Milano con due opere di Antonio Campi

Dopo Parigi, Galleria Canesso scommette sull’Italia e apre al pubblico, dall’1 ottobre, una nuova sede a Milano al numero 24 di via Borgonuovo. Uno spazio immerso nel verde in quella che era la serra del giardino di Casa Valerio, palazzo storico di Milano.

La Galleria, tra le più importanti a livello internazionale nel mercato dell’arte antica, è stata fondata nel 1994 da Maurizio Canesso a Parigi. La sua attività ruota principalmente attorno ad artisti italiani o che abbiano lavorato in Italia nell’arco di tempo compreso tra il Rinascimento e il Settecento. Nel corso del tempo la Galleria ha consolidato la propria reputazione tanto da vendere i suoi dipinti ai più importanti musei del mondo tra cui il Metropolitan di New York, il Louvre di Parigi e Abu Dhabi, la National Gallery of Victoria di Melbourne e la National Gallery of Canada di Ottawa. Si rivolge inoltre a una clientela privata internazionale estremamente attenta ed esigente.

Galleria Canesso crede nello sviluppo del mercato e del collezionismo italiano. “La mia è stata una scommessa nata nella primavera del 2020, in pieno lockdown” – spiega Maurizio Canesso. “Con Ginevra Agliardi, che sarà la direttrice della Galleria milanese, ci siamo chiesti come affrontare il futuro. Così, in quel momento di grande incertezza, abbiamo deciso di reagire e aprire una nuova sede a Milano. Mentre Parigi è un punto di riferimento a livello mondiale per l’arte perché da lì passano i collezionisti di tutto il mondo, Milano è una delle città europee che meglio coniuga contemporaneo e antico. Questa città ha un humus culturale straordinario e qui ho un dialogo aperto con gli storici dell’arte e le istituzioni museali. La Lombardia è anche il cuore dei miei interessi artistici; negli anni, accanto ai genovesi e ai napoletani, ho avuto in Galleria moltissime opere di pittori del Nord Italia.”

In via Borgonuovo, Galleria Canesso ha inaugurato il 29 settembre con due opere di Antonio Campi (Cremona 1522 – 1587) ben note alla critica ma mai presentate al pubblico. Due straordinari Notturni con scene della Passione, esempio di quello sperimentalismo di luce tipico del manierismo lombardo che resero Campi l’artista prediletto del Cardinale Carlo Borromeo. A corollario delle tavole – Cristo nell’orto degli Ulivi e Cristo davanti a Caifa – c’è un gruppo di dipinti nati nello stesso contesto artistico, quello che gravita intorno alla Cremona del Cinquecento.

Antonio Campi, Cristo nell’orto degli Ulivi
Antonio Campi, Cristo nell’orto degli Ulivi
Antonio Campi, Cristo davanti a Caifa
Antonio Campi, Cristo davanti a Caifa

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