Due capolavori di Pablo Picasso sono all’asta da Christie’s. Il primo raffigura un moschettiere, il secondo la musa e amante Jacqueline Roque. L’incanto è previsto per novembre 2021.
La 20th Century Art Evening Sale di Christie’s di New York vede protagonista assoluto Pablo Picasso. Gli oscillanti andirivieni del mercato artistico non sembrano interessare il pittore spagnolo, costantemente oggetto delle aste più importanti del mondo. Basti pensare che sono 3.000 i lotti dell’artista esitati ogni anno, per un fatturato medio che si aggira intorno ai £240 milioni. Anche in questa occasione, dunque, il genio cubista non può che essere al centro delle offerte, con due opere dal valore museale pronte a essere esitate.
La prima è Mousquetaire à la pipe di Pablo Picasso. La stima è disponibile solo su richiesta, ma difficilmente scenderà sotto i $30 milioni. Si tratta infatti di un notevole esempio della serie di moschettieri, che ha caratterizzato la parte finale della carriera dell’artista. In particolare, quest’opera si distingue per inventiva e varietà, con una tavolozza vibrante e pennellata ricca. Trasmette un dinamismo unico e una travolgente gioia di vivere. Un aspetto particolare, se pensiamo al momento germinale del dipinto.
Durante un periodo di convalescenza alla fine del 1965, Picasso iniziò a rileggere numerosi classici della letteratura, tra cui I tre moschettieri di Alexandre Dumas. Nella primavera del 1966, il racconto aveva preso dimora nella psiche dell’artista e, all’inizio dell’anno successivo, la figura del moschettiere era entrata di fatto nel repertorio di Picasso. Figure in bilico tra realtà e fantasia, i moschettieri erano specchi attraverso i quali l’artista ritraeva se stesso. Proprio come aveva fatto con le figure dell’Arlecchino e del Minotauro, Picasso ha usato la figura del moschettiere come veicolo per rappresentare un’idea eroica della sua vita. Per affermare la sua capacità, attraverso l’arguzia, l’abilità e la creatività, di rimanere padrone del suo destino anche durante la fase finale della sua vita.
Per Mousquetaire à la pipe abbiamo inoltre una data di realizzazione precisa: il 5 novembre 1968. Nello stesso giorno, Picasso realizzò un altro moschettiere, oggi parte della collezione del Museum Sammlung Rosengart, Lucerna.
La seconda opera è Femme accroupie en costume turc (Jacqueline). Realizzata nel 1955, dal ’57 fa parte della Stella collection, che ora la cede in asta con la stima di $20-30 milioni. La collezione comprende inoltre opere di Joan Miro, Marc Chagall, Henri Matisse, Georges Braque e Max Ernst.
Il dipinto raffigura Jacqueline Roque, l’ultimo grande amore e musa della vita dell’artista. Pare un’odalisca maestosa, resa in un’elaborata combinazione di linee, motivi e colori simili a gioielli. Chiaro il riferimento a Matisse nell’impiego di vesti e decorazioni evocative di atmosfere orientali. L’opera fa parte di una serie di 11 ritratti dove Jacqueline è raffigurata seduta e frontalmente. La stessa soluzione che fece la fortuna di Femme d’Alger, celebre dipinto picassiano ispirato all’omonima opera di Delacroix. Ma del resto è raro che un lavoro di Picasso non abbia ottenuto il successo che il pittore si è sempre prefissato di ottenere.
Femme accroupie en costume turc (Jacqueline) è stata dipinta nella nuova casa di Picasso, la spaziosa villa ottocentesca conosciuta come La Californie, che si affacciava su Cannes. A quel tempo, la fama di Picasso era tale che non poteva muoversi per Parigi senza attirare folle. Picasso incontrò per la prima volta Jacqueline nel 1952. All’epoca viveva ancora con Françoise Gilot; Jacqueline lavorava come assistente alle vendite in uno studio di ceramica da cui passava spesso. Nel 1954, la relazione di Picasso con Françoise era finita e lui e Jacqueline poterono diventare una coppia. Rimarranno insieme fino alla morte dell’artista all’età di 91 anni.