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Il passato splende da Meeting art. Ecco l’asta di Dipinti Antichi e Arredi

La sede Meeting Art a Vercelli

A Vercelli Meeting art si appresta a esitare un nuovo incanto. É l’asta di Dipinti Antichi e Arredi, la quale si articola in sei differenti sessioni: 13-14-17-18-20-21 novembre. Tante, ma tutte necessarie per esaurire il catalogo composto da un importante selezione di dipinti antichi, arredi, maioliche e porcellane.

Ecco gli highlight dell’asta:

LOTTO 183 (in asta il 14 novembre)
MAESTRO DELLA LAMENTAZIONE DI SCANDICCI (Attivo a Firenza, primo quarto del XVI secolo)
Madonna con Bambino e san Giovannino
Olio su tavola circolare, diam. 86,6 cm; opera priva di cornice.

Il tondo raffigura una Madonna con il Bambino e san Giovannino posti in un interno ombroso: sullo sfondo un paesaggio illuminato da una luce meridiana. Nell’opera si ravvisano evidenti influenze leonardesche. Tanto che Leonardo da Vinci, all’epoca della realizzazione del dipinto, era ancora attivo a Firenze. Nel paesaggio si notano inoltre singolari punti di congiunzione con i paesaggi di Raffaello nelle Madonne dipinte tra il 1506 e 1507. Ad attribuirlo al Maestro della Lamentazione di Scandicci fu lo storico dell’arte italiano Federico Zeri.

Il presente dipinto, venduto dalla Galleria Pesaro, apparteneva alla collezione Lurati, di cui Pesaro pubblicò il catalogo nel 1928.

LOTTO 200 (in asta domenica 14 novembre)
MARTINO DI BARTOLOMEO DI BIAGIO (Attivo a Siena, circa 1375- circa 1434)
Madonna col Bambino, 1405-1410 ca.
Tempera su tavola a fondo oro, 64×48,7 cm

La tavola in esame fu probilmente parte, quella centrale per l’esattezza, di un polittico a più elementi. L’attribuzione, assolutamente certa, va al pittore senese Martino di Bartolomeo, citato dai documenti già operoso nel 1389, e morto nel 1434 o 1435. Il suo stile, assai individuale, riflette l’arte di Taddeo di Bartolo, di Andrea Vanni e di altri pittori senesi del Trecento avanzato.

Egli lavorò per Pisa tra il 1402 e il 1405, per tornare poi nella sua città natale. La datazione della tavola è da situarsi proprio dopo il ritorno a Siena di Martino di Bartolomeo, verso il 1405-1410 ca. La qualità dell’opera è poi testimoniata da un’annunciazione dell’artista assai simile, conservata nel Museo di arte sacra di Asciano (SI).

LOTTO 500 (in asta domenica 21 novembre)
ALESSANDRO ALGARDI (Bologna 1595-Roma 1654) (ambito di)
Martirio di sant’Agnese con dietro il Colosseo
Marmo bianco, 51,5×30 cm; entro supporto rivestito in tessuto.

Il bassorilievo, di grande interesse storico e artistico, raffigura sant’Agnese che sta per essere uccisa con un colpo di spada (o pugnale). Attorno, un soldato romano e un gruppo di curiosi osservano la scena. Sullo sfondo, il Colosseo; in alto angeli che le porgono la palma del martirio e si apprestano ad accompagnarla in cielo. La scena presenta un ricco e articolato gioco di drappeggi e tratti stilistici che evidenziano una concezione unitaria.

Evidente nell’opera l’influsso dell’Algardi e, in particolare, di opere come il “Miracolo di Sant’Agnese” dell’Oratorio dei Filippini di Roma datato 1654.

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