Il fascino intramontabile dell’arte antica risplende da Dorotheum. Dal 4 all’11 novembre la casa d’aste presenta la Autumn Classic Auction Week. Tra le vendite in programma spiccano quelle dedicate ai Dipinti Antichi, ai Dipinti dell’Ottocento e ai Mobili e Antiquariato.
Un’intensa settimana attende Dorotheum. La casa d’aste torna puntuale come il foliage autunnale e illumina Vienna con i suoi incanti. Se la settimana passata l’epicentro del mondo dell’arte è stata Londra e in questi giorni c’è Parigi (con Fiac) a prendersi la scena, nella settimana dal 4 all’11 novembre sarà Vienna ad attrarre collezionisti e appassionati. Tante le aste in programma da Dorotheum, tra le quali spiccano quelle dedicate ai Dipinti Antichi, ai Dipinti dell’Ottocento e ai Mobili e Oggetti d’Arte.
Nel complesso, tutti gli incanti sembrano allacciati da un sottile filo rosso: Venezia. Tra gli highlight dell’asta di Dipinti Antichi, per esempio, si distinguono diversi lavori di Tintoretto. La figura del pittore è strettamente legata alla città lagunare, dove ha adornato numerose chiese ed edifici. Nato Jacopo Robusti (1518? -1594), Tintoretto è considerato un maestro assoluto della pittura veneziana, che ha contribuito a impreziosire con il suo stile carico di personaggi e dettagli anatomici. L’asta che lo vede protagonista, il 10 novembre, vanta una sua rappresentazione di uno dei miti antichi più romantici e conosciuti: Venere e Marte e Cupido (stima €300-500 mila).
Sempre dello stesso incanto fa parte una veduta di Venezia realizzata, nel XVIII secolo, da Francesco Guardi (1712 – 1793). L’artista è celebre per i dipinti raffiguranti i paesaggi veneziani, che restituisce con stile quasi impressionista. Merito, forse, della grande attenzione prestata a luce e colori. San Giorgio Maggiore con Punta della Dogana (€400-600 mila) ci trasporta appieno nell’estatica atmosfera lagunare.
Spostiamoci dunque verso l’asta di Dipinti dell’Ottocento in programma il 9 novembre. Anche questa, come anticipato, vede in un dipinto legato a Venezia il suo punto forte. Si tratta de Il Doge Francesco Morosini lascia Venezia nell’anno 1693 per combattere i Turchi nel Peloponneso di Luigi Querena (1824-1890). L’opera raffigura l’atmosfera festosa che accompagna la partenza della nave. Francesco Morosini fu il 108° Doge di Venezia, in concomitanza con l’apice della grande guerra contro la Turchia. Grande politico, ma anche grande amante dei gatti. Soprattutto del suo, dal quale non di staccava mai, nemmeno in battaglia. Tanto che, dopo la morte dell’animale, Morosini lo fece imbalsamare e successivamente esporre al Museo Correr, dove è ancora visibile. Ma torniamo all’opera. Il grande formato del lavoro (132×190 cm) consente una vista dettagliata del Bacino di San Marco, gremito di barche e gondole. Attorno si notano una serie di edifici storici della città: Riva degli Schiavoni, il Palazzo del Doge, la Biblioteca Marciana e Santa Maria della Salute (stima €200-300 mila).
In attesa di vedere i risultati di queste aste, è già tempo di guardare al futuro. Dorotheum ha già reso noto qualche dettaglio riguardante la sua Contemporary Week, in programma dal 29 novembre al 3 dicembre 2021. Ecco alcuni degli artisti a catalogo: Max Slevogt, Serge Poliakoff, Alfons Walde, Werner Berg, Emilio Vedova, Raoul de Keyser, Günther Förg, Otto Muehl e Arnulf Rainer.