2.800 metri quadri del valore di 471 milioni di euro. All’interno sono conservate opere d’arte dal valore incomparabile: l’Aurora del Guercino e l’unico murale mai realizzato da Caravaggio.
Il Casino dell’Aurora è l’unica sezione non demolita della fastosa e seicentesca Villa Boncompagni Ludovisi, ubicata nella zona del Pincio a Roma.
Il Casino appartenne al Cardinal Del Monte, che fu mecenate di Caravaggio e gli commissionò il dipinto murale che si trova all’interno: un soffitto raffigurante Giove, Nettuno e Plutone realizzato nel 1597 circa. Visto l’erotismo della scena (il sesso di Plutone è infatti in bella vista), le dimensioni e i colori, Roberto Longhi ipotizzò che Caravaggio si fosse ispirato a una delle sale affrescate da Giulio Romano a Palazzo Te (la Camera del Sole e della Luna). Inoltre, si tratta di un insolito olio su muro, e non un affresco, come si potrebbe immaginare. É l’unica opera murale realizzata da Caravaggio.
La villa venne poi venduta alla famiglia Ludovisi, che la ristrutturò e diede il nome al complesso architettonico. Alessandro Ludovisi – ovvero Papa Gregorio XV (1621-1623) – commissionò nel 1621 al Guercino una sconvolgente Aurora affrescata nel grande salone del piano nobile, che dà nome al Casino.
L’edificio è rimasto in mano alla famiglia Boncompagni Ludovisi fino ai giorni nostri. Alla morte del principe Nicolò, avvenuta l’8 marzo del 2018, il complesso è diventato oggetto di uno scontro ereditario tra la terza moglie del principe, la texana Rita Jenette, e i figli nati dal primo matrimonio ai quali lo stesso Nicolò aveva lasciato in dote parte dell’immobile. Dal momento che nessuno dei soggetti in questione sembra in grado di mantenere il Casino, il Tribunale di Roma ha deciso che verrà battuto all’asta a partire dal 19 gennaio 2022.
Il valore stimato è di 471 milioni di euro, ma l’offerta minima accettabile si ferma a 353. A partecipare all’incanto sono già stati invitati i 20.000 uomini più facoltosi del pianeta. Del resto si tratta di un immobile dal valore inestimabile. Nei 2.800 metri quadri di superficie riposano, come detto, opere d’arte dal valore incomparabile.
Il candidato all’acquisto dovrà depositare subito il 10% della sua offerta ed essere pronto a rilanciare a colpi di 1 milione di euro. Aperte le contrattazioni, i rilanci andranno avanti per 24 ore. Una volta stabilita l’offerta migliore, entrerà in gioco lo Stato Italiano, il quale vanta un diritto di prelazione dal momento che il bene è riconosciuto dal ministero dei Beni Culturali di valenza nazionale. Lo Stato potrà quindi esprimere la volontà di acquistarlo al prezzo dell’offerta più alta. Dovesse andare deserta, il palazzo verrebbe rimesso in asta a un prezzo base ribassato del 20%.
La speranza, da cittadini e appassionati, è che qualunque riuscirà ad aggiudicarsi il Casino possa decidere di aprirlo al pubblico. Un evento storico, mai verificatosi in precedenza.