“Non c’è niente di più fertile della povertà, un ricco può perdere tutto, un povero non può perdere nulla ma può avere qualcosa in più”. Con queste parole, Vittorio Sgarbi ieri ha manifestato la sua volontà di ricoprire la carica di Assessore alla Cultura nella periferia romana di Tor Bella Monaca e Torre Angela (municipio VI)
“I ricchi non verranno ma i poveri diventeranno ricchi”, afferma, avanzando una serie di proposte culturali. Ma il Presidente Franco frena e lui ribatte piccato.
Sgarbi assessore alla cultura di Tor Bella Monaca e Torre Angela?
Roma – Non c’è ancora l’ufficialità. E nemmeno quella basterebbe per essere certi dato che il protagonista della vicenda è l’istrionico Vittorio Sgarbi che in questi anni ci ha abituati a repentini colpi di scena. Ma un dato è già incontrovertibile. Se una delle esigenze primarie della periferia romana è quella di non essere dimenticata, oggi quella di Tor Bella Monaca – e dei suoi cronici problemi – si trova citata in tutti i media nazionali.
Già Sindaco dell’incantevole comune di Sutri, Sgarbi potrebbe portare a Tor Bella Monaca e Torre Angela quel cono di luce mediatica – e di conseguenza culturale e politica – che ha già caratterizzato l’antico borgo della Tuscia viterbese.
Ma come è nata questa idea? Andiamo per ordine, perché i colpi di scena non mancano.
Il video di Sgarbi sulla sfida di Tor Bella Monaca
Tutto è cominciato con un video diffuso dal critico d’arte nel quale ha annunciato l’intenzione di accettare la sfida di un assessorato alla cultura e alle periferie nell’unico municipio conquistato dal centrodestra alle ultime amministrative:
“L’idea è di essere assessore alle periferie, nella squadra del presidente Nicola Franco, di rendere gaia la Torre, bella la Torre Monaca, angelica la Torre Angela. I nomi di questi luoghi, Finocchio compreso, legati alla cattiva nomea, che sembrano luoghi di nomadi, disperati, poveri” ha affermato Sgarbi. “”Non c’è niente di più fertile della povertà, un ricco può perdere tutto, un povero non può perdere nulla ma può avere qualcosa in più”.
Sgarbi sul teatro di Tor Bella Monaca
Tra le proposte avanzate da Sgarbi anche quella di dare maggiore risalto al teatro già esistente:
“Tor Bella Monaca deve diventare bella come il suo nome, portando mostre dove si potrà fare e teatro, la struttura già c’è in questo caso. Da tempo collaboro con persone di una sinistra gioiosa, sono certo a esempio che Moni Ovadia vorrà dirigere il teatro di Tor Bella Monaca, sarà una sfida, senza sinistra o destra ma con intelligenza, bellezza e competenza. I ricchi non verranno ma i poveri diventeranno ricchi”
Sgarbi assessore a Tor Bella Monaca, Franco frena
Ma è stato proprio il minisindaco del centrodestra Nicola Franco a frenare su questa eventualità affermando che era necessario prima confrontarsi con gli altri membri della coalizione. Tra l’altro non sono mancate le perplessità su quanto tempo Sgarbi potrebbe dedicare alla nuova carica, considerato che oltre che sindaco del già citato comune viterbese, è anche parlamentare della Repubblica.
La risposta di Sgarbi
La risposta di Sgarbi – che ieri ha visitato la raffinata mostra romana dedicata a Klimt – come era facile prevedere, non si è fatta attendere:
“Il presidente Franco ha chiesto che io dichiarassi la mia disponibilità a fare l’assessore per poi fare la nomina, io, con il video, non ho fatto nulla di più di quello che mi è stato chiesto. Quanto alla compatibilità, la legge Bassanini prevede l’incompatibilità solo con cariche elettive non con le nomine, il sindaco di Sutri può fare l’assessore in 8mila comuni” – ha affermato all’Adnkronos -. ”Il compito di un assessore è quello di produrre idee che vengono realizzate non di stare su una poltrona. Non a caso ho fatto diventare Sutri uno dei borghi più belli d’Italia in tre mesi. Se poi Franco ha cambiato idea, ripeto è una proposta che viene da lui, io sono già pronto a dare le dimissioni”.
La surreale candidatura di Pippo Franco
Nell’attesa degli ulteriori sviluppi che non mancheranno, ricordiamo che Sgarbi era considerato il candidato numero uno all’assessorato alla cultura del Comune di Roma in caso di vittoria di Michetti, anche se negli ultimi giorni Pippo Franco aveva avanzato la sua surreale candidatura facendo capire che gli era stata proposta dallo stesso candidato a sindaco del centrodestra.