Fino al 7 gennaio 2022 nelle sale juvarriane dell’Archivio di Stato di Torino un percorso sugli oltre sessant’anni di attività di Tabusso
Un progetto espositivo che si avvale dei nuovi studi confluiti nel Catalogo ragionato dei dipinti dell’artista. Frutto della ricognizione di un ricco materiale bibliografico e documentario. E presenta una selezione di circa sessanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private, che delineano le tappe salienti del suo cammino. Nel turbinio di eventi della settimana torinese dell’arte, trova spazio anche la grande retrospettiva dedicata a Francesco Tabusso, nelle sale juvarriane dell’Archivio di Stato di Torino. Curata da Veronica Cavallaro e Daniela Magnetti, la mostra – visibile fino al 7 gennaio 2022 – ripercorre gli oltre sessant’anni di attività del pittore, cresciuto alla scuola di Felice Casorati.
Un percorso espositivo proposto alla vigilia del decennale della morte dell’artista, che cadrà nel gennaio 2012. E che non si limita al solo Archivio di Stato. Ma prosegue idealmente, invitando i visitatori a scoprire le opere dell’artista presenti nelle collezioni dei musei piemontesi. Con particolare attenzione per Rubiana, in Val di Susa, che in seguito al conferimento nel 2006 della cittadinanza onoraria e alla donazione di un’opera di Tabusso, ha costituita una Pinacoteca comunale a lui oggi intitolata.
Il percorso parte da una selezione di opere giovanili, raccolte per la prima volta in un’antologica dedicata al pittore. Dalla Festa Campestre che la Galleria Ricci Oddi di Piacenza acquistò alla Biennale di Venezia del 1954, ai Boscaioli del Museo del Novecento di Milano. Fino a Il taglio del bosco, opera vincitrice del Premio del Golfo ed entrata così nella collezione del CAMeC di La Spezia. Ampio spazio poi alle opere di grande formato, eseguite in particolare a partire dal 1962, come la grande tavola La Sacra di San Michele – esposta per la prima volta al pubblico – un’opera che riassume e anticipa le soluzioni stilistiche che verranno.