Lo stile italiano adorna la Tour Eiffel. Il design e l’arte del Belpaese arrivano in Francia per due aste d’eccezione. Wannenes e Piasa si uniscono sotto il segno della qualità e presentano due vendite davvero suggestive: Design Italiano. Un altro sguardo e Jsa: tessuti d’arte, una collezione privata. Appuntamento al 9 novembre 2021 (esposizione 4-8).
Design Italiano. Un altro sguardo (link al catalogo)
Prospettiva inusuale sul design italiano. Il catalogo presentato a Parigi vanta lotti dal fascino eclettico, denso di opere tutte da scoprire. Come il mobile da bar di Osvaldo Borsani del 1950 circa (lotto 26, stima 8-12 mila euro), in mogano, ottone, pelle, vetro e specchio. Un pezzo prezioso e ricco di segreti. Nella parte interna nasconde infatti una scultorea applique in legno intagliato e laccato attribuita a Lucio Fontana. L’artista, nei primi anni Cinquanta, collaborava spesso con Borsani a progetti unici come tavoli ‘spazialisti’ decorati con tecnica a dripping e areografo.
Le poltrone in frassino, ottone e paglia di Vienna di Gio Ponti e Angelo Crippa segnano una commistione tra arte e industria che da lì in poi sarà irreversibile. Realizzate a Genova nel 1952 circa, erano pensate per le sale del transatlantico “Giulio Cesare” (lotto 35, stima 15.000 – 20.000 euro).
Nei suoi quindici anni alla Venini (1932-1947), Carlo Scarpa sonda ogni possibilità espressiva della materia-vetro, con esiti spesso inattesi. Nella lampada a sospensione “modello 5237” creata intorno al 1940, egli usa il vetro cordonato e l’ottone (lotto 46, stima 4.000 – 6.000 euro). Contemporanea l’arte tessile di Renata Bonfanti, che si manifesta con raffinata grazia nell’arazzo in lana tessuta Riflessi del 1970 circa (lotto 117, stima 2.000 – 3.000 euro).
Il fascino del servizio da tè composto da quattro elementi in argento, oro e legno progettate da David Palterer nel 1987 (lotto 150, stima 5.000 – 7.000 euro), è nel ribaltamento del razionalismo e della rilettura in chiave zoomorfa della forma Jugentstil di Kolo Moser.
Infine, la Biblioteca Totem di Cesare Augusto Nava (lotto 162, stima 6.000 – 9.000 euro), è la dimostrazione che la forza del design italiano nasce e si sviluppa in provincia.
Jsa: tessuti d’arte, una collezione privata (link al catalogo)
Ancora più particolare e preziosa l’asta dedicata ai tessuti d’arte. Un incanto dove i grandi nomi del design del XX secolo si uniscono ai tessuti ideati da artisti e designer come Ponti, Fontana Crippa e Dova, per buona parte realizzati manifattura Jsa di Busto Arsizio.
Nata nel 1949 per volontà di Luigi Grampa, la Jsa si pose all’avanguardia nel settore tessile grazie all’integrazione della ricerca artistica con la produzione industriale. ne risultò un confronto serrato con le grandi correnti internazionali del design tessile: dai modelli nordici dell’Artek di Alvar Aalto e della Grantex di Arne Jacobsen agli esempi statunitensi di Charles e Ray Eames.
La Jsa nel 1955 stampò, per esempio, un Concetto Spaziale di Lucio Fontana; ma anche opere di Giorgio Pavesi e Cecilia Mora, Marta Latis e Marianne Feldner, oltre che le tovaglie di Margherita Patocchi.
Nel catalogo spicca un tessuto a fiori rosa del 1960 dl Zakarias (pseudonimo del fondatore Luigi Grampa) (lotto 200, stima 4.000 – 6.000 euro), due lotti ‘spazialisti’ del 1950 di Lucio Fontana: il primo Volo spaziale, titolo unico nella produzione dell’artista (lotto 223, stima 5.000 – 7.000 euro); il secondo, Galassia, che nella sua originale texture anticipa quella terza dimensione che pochi anni dopo lo porterà a tagliare la tela (lotto 224, stima 5.000 – 7.000 euro).
Sempre del 1950 i Fuochi d’Artificio di Roberto Crippa (lotto 231, stima 3.000 – 4.000 euro), insieme a la Cavalcata nello spazio (lotto 254, stima 2.000 – 3.000 euro); i Cirri di Gio Pomodoro (lotto 239, stima 5.000 – 7.000 euro), le Figure di Piero Zuffi (lotto 255, stima 1.500 – 2.000 euro) e infine la Serenata di Gianni Dova (lotto 278, stima 800 – 1.200 euro)