La mostra racconta la produzione artistica inedita di Gillo Dorfles, pietra miliare nella critica d’arte del Novecento
“È nella sua inedita veste di creativo talentuoso e ironico pittore che abbiamo voluto rendergli omaggio e di accogliere con entusiasmo la proposta di una mostra dei suoi ultimi disegni”. Chi parla è Renata Codello, Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. E il soggetto è il grande Gillo Dorfles, “un ospite assiduo e partecipe delle attività della Fondazione”. Che dal 12 novembre – fino al 31 gennaio 2022 – è appunto protagonista della mostra Ghiribizzi, che espone 22 sue opere, di cui 21 disegni mai esposti prima d’ora e il dipinto Vitriol. Curata da Aldo Colonetti e Luigi Sansone, l’esposizione rappresenta dunque un ritorno simbolico di Dorfles alla Fondazione Cini. Da lui spesso visitata in veste di critico.
La mostra, allestita nella Sala delle Mostre della Biblioteca in Manica Lunga, presenta l’ultima testimonianza del Dorfles artista, ma soprattutto del filosofo ricercatore. “Questi 21 disegni forse devono essere ‘guardati’, ciascuno di essi, come un dato assoluto. Al di là della provenienza e del loro ruolo nell’evoluzione della sua ricerca artistica. Assoluto nel senso che è fondata su un’intenzionalità non replicabile, non in quanto ‘valore estetico’, ma in relazione a una specifica decisione progettuale, hic et nunc”, spiega il curatore Aldo Colonetti. “L’opera pittorica di Dorfles è tutta pervasa da una rara capacità di coinvolgere lo spettatore nel piacere di cercare e ritrovare in essa quel misterioso mondo interiore che è in ciascuno di noi”, spiega Sansone, riferendosi al quadro Vitriol.