A Gubbio una importante mostra Ottaviano Nelli e il ‘400 a Gubbio. Oro e colore nel cuore dell’Appennino celebra uno dei maggiori pittori del gotico internazionale nelle due sedi di Palazzo Ducale e Palazzo dei Consoli (sino al 9 gennaio 2022). La riscoperta del pittore, iniziata dagli studi eruditi tardo settecenteschi, trova ora la sua completezza con indagini in archivio, nel territorio, nel mercato antiquario, nel mondo collezionistico. Emerge così un artista prolifico e di alta qualità, inserito nella vita della città di Gubbio, dove è più volte console.
Octavianus, o Tavianus, figlio di Martino di Mello, indicato in seguito come Ottaviano Nelli (Gubbio 1370 circa-1448-1449), con un nonno pittore, si era formato nell’ambito della cultura tardogotica locale, tra Gubbio, Fano, Foligno, Urbino, Pietralunga e altre terre appenniniche, con maestri come l’orvietano Cola Petruccioli. Dinamico, sempre in movimento tra un paese e un altro lungo ripidi sentieri, Ottaviano assimila le più svariate componenti culturali, che esprime in un linguaggio pittorico prezioso ed espressivo, ricco di motivi del tardogotico francese e lombardo. A capo di un’organizzata bottega, è autore di complesse pale d’altare a più pannelli (polittici), di piccole ancone e affreschi nelle chiese di Gubbio e territorio per signori umbri e marchigiani, per comunità religiose e confraternite laiche, in cui si rivela interprete del suo tempo e di un’attiva borghesia mercantile ed artigiana.
I suoi dipinti ed affreschi, affollati di Madonne, santi, Bambini irrequieti e angeli suonatori dalle dita nervose e sottili, hanno cieli trapunti d’oro e vesti dai tessuti sontuosi, ma anche tratti realistici di vita quotidiana. Pittore dai tratti umoristici e a volte spregiudicati, nella Madonna del Belvedere (Gubbio, Santa Maria Nuova), eseguita ad affresco nel 1403, accosta alla scena principale con la Madonna dell’umiltà, tra santi, angeli e la donatrice, delle colonne tortili dipinte con corpi nudi, scene erotiche e putti giocosi. Si tratta di un vero e proprio “manifesto del gotico internazionale” in cui il pittore trentacinquenne presenta un saggio della propria abilità. Le indagini digitali effettuate sull’opera hanno restituito il nome inedito del committente, il tintore Antonio di Mucciolo, che l’aveva dedicata probabilmente alla giovane moglie scomparsa.
La mostra riunisce, a Palazzo Ducale, le opere principali del pittore, giunte da diverse istituzioni e collezioni private; a Palazzo dei Consoli quelle del contesto umbro e marchigiano, con gli affreschi profani di Palazzo Beni, riacquistati dal Comune della città in occasione della mostra.
Fiore all’occhiello in Palazzo Ducale la ricostruzione e la presentazione per la prima volta al pubblico di un grande polittico francescano del pittore, smembrato e conservato in cinque sedi tra Italia, Francia e Stati Uniti. Rappresenta nel pannello centrale l’Adorazione dei Magi (Worcester Art Museum, Massachusetts), nei laterali la Circoncisione di Gesù Bambino e lo Sposalizio mistico di San Francesco con la Povertà. accompagnata dall’Obbedienza e dalla Castità (Roma, Pinacoteca Vaticana), San Gerolamo nel deserto (Avignone, Musée du Petit Palais), Erode ed Erodiade accusati da San Giovanni Battista (Firenze, Fondazione Longhi).
Altra novità in Palazzo Ducale, la presenza del trittico con al centro la Madonna con il Bambino tra San Pietro e San Paolo e altre scene nei laterali, acquistato dallo Stato italiano nel 2021 per la Galleria Nazionale dell’Umbria firmato dal pittore orvietano Cola Petruccioli, uno dei maestri di Ottaviano Nelli a fine ‘300, insieme a Taddeo di Bartolo, al Maestro dei trittici neogiotteschi perugini. Accompagna la rassegna un massiccio catalogo di 500 pagine (pesante!) (Silvana Editoriale), con tutte le opere realizzate da Ottaviano Nelli tra Umbria e Marche. Per gli appassionati del pittore e del suo ambiente sono suggeriti un itinerario cittadino per ammirare dipinti e vasti cicli ad affresco (chiese di Santa Maria Nuova, Sant’ Agostino, San Domenico, San Francesco, Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, Palazzo Beni e altro) e un percorso transappenninico tra Umbria e Marche.
Informazioni
Ottaviano Nelli e il ‘400 a Gubbio. Oro e colore nel cuore dell’Appennino
Gubbio, Palazzo Ducale e Palazzo dei Consoli (23 settembre 2021 – 9 gennaio 2022),
A cura di Andrea De Marchi e Maria Rita Silvestrelli.
Orari di apertura: dal 2 novembre al 30 novembre tutti i giorni 10-18 dal lunedì al giovedì, 10-18.30 venerdì, sabato e domenica; dal 1 dicembre al 9 gennaio 2022 tutti i giorni 10-18.30.