Nel proliferare fecondo di incanti che stiamo vivendo in questo autunno, non poteva mancare una fioritura fuoristagione in quel di Sanremo. Sulla Riviera di Ponente la Casa d’Aste Martini soppesa il martello in attesa di aggiudicare, l’11 dicembre, i 120 lotti di cui è composto un catalogo ricco di dipinti dell’800 e d’arte moderna.
Nata nel 2004, la maison è un punto di riferimento per i collezionisti del ponente ligure. Luogo di incontro, fisico e ideale, che convoglia l’interesse per un ampio ventaglio di forme artistiche: dall’antiquariato all’arte moderna e contemporanea, dall’arte orientale al design. Il prossimo appuntamento utile per approfondirne l’offerta è l’11 dicembre.
A guidare l’evento Vittorio Matteo Corcos (1859-1933), pittore considerato riformista nell’ambito del ritratto realistico. Allievo di Domenico Morelli e amico di De Nittis, il pittore è in asta con la sua Giovane italiana (stima 30.000-35.000). Candide in viso, penetranti nello sguardo. Le donne rappresentate da Corcos furono definite “creature che hanno in sé qualche cosa del fantasma e del fiore”. Magnetica, sublime, fatale. Nella profondità psicologica degli occhi della Giovane ci si perde come in un dolce abisso. Più austero e reverenziale il fascino suscitato da un secondo ritratto del pittore, Il banchiere, proposto in vendita alla stima di 8.000-10.000. Dall’atmosfera scura e severa, il dipinto ritrova la luminosità tipica di Corcos nella resa vivida del volto del soggetto.
Innocenza, spensieratezza, forse malinconia. Nena (stima 25.000-27.500) di Arturo Martini è una scultura in terracotta che conserva in sé l’essenza dell’infanzia. Con una mano sul viso e l’altra sulla spalla, la bambina assume una postura dinamica nonostante la immaginiamo appoggiata a un invisibile ringhiera, magari persa in un paesaggio di campagna intenta a immaginare il futuro. Dello stesso artista in asta anche Deposizione (stima 20.000-22.500). Una scultura in terracotta policroma raffigurante la celebre scena biblica.
Aristocratico, invece, il mondo evocato da Prospeto Piatti nei suoi Serenata e Colazione (stima 14.000-15.000). Coppia di oli su tela che raffigura due scene di quotidianità nobiliare. Abiti elegantissimi, immancabili parrucche e la sensazione che l’unica guerra da vincere nella giornata sia quella contro la noia.
Ben più aspra quella messa in scena da Aligi Sassu. La Battaglia di cavalieri (stima 5.000-6.000) è un rocambolesco incastrarsi di corpi, di uomini e di cavalli. La terra sembra levarsi dal suolo e ammantare la scena di polvere e sangue. Si respira una frenesia terribile di colore e dinamismo, un dramma carico di materia che dalla tela coinvolge l’osservatore. Stesso autore, stesso stile carico ed espressionista, stesso soggetto (il cavallo), ma tematica opposta. Cavallo con paesaggio (stima 1.500-1.700) è una scena idilliaca, di natura incontaminata che risplende al chiaro di luna.
Si torna alla ritrattistica con Daniele Ranzoni e Antonio Mancini. Il primo ha dipinto una Bambina con fiocco rosa (stima 2.000-3.000) dallo sguardo triste e rassegnato. Il secondo una donna allegra, dal sorriso solare e contagioso (Ritratto di giovane italiana e il suo mandolino, stima 20.000-22.500). Riecheggia Corcos nel Roseto degli Abruzzi (stima 3.500 – 3.900) di Pasquale Celommi. Un ritratto agreste di una ragazza che a piedi scalzi raccoglie i fiori sotto un cielo terso.
Svolta astratta con Mauro Reggiani e la sua Composizione con spirale (stima 4.000-4.500). Due forme circolari cercano di emergere da uno sfondo paludoso e privo di riferimenti. Con Vittorio Amedeo Cignaroli troviamo un’altra coppia di oli su tela: Paesaggio fluviale con rovine classiche e pescatori e Paesaggio con borgo antico e cavalieri (stima 6.000-6.700). Sulla stessa cromia tenue si assesta Adriatico, Pescara (stima 2.500 – 2.8000) di Alfonso Muzi.
Infine si potrebbe creare una piccola storia in tre atti con gli ultimi lotti che scegliamo di segnalare. Un gruppo di persone esce dalla chiesa, domenica mattina; un uomo li attende sul sagrato, li chiama con forza, li invita a intraprendere un viaggio improvviso ma necessario (Luigi Pastega, Uscita dalla chiesa, stima 2.500-2.800). Così partono, lasciandosi il paese e gli amici indietro. Vanno verso una nuova vita, affrontano il cambiamento con la speranza che Verga non avesse ragione, che crescere è possibile e anche loro possono farlo (Arnaldo Ferraguti, Famiglia su strada di campagna, stima 4.000-4.500). Ma il percorso non è semplice, dalla solare campagna si ritrovano sui freddi passaggi montuosi che li condurranno verso una nuova e limpida alba (Italo Mus, Slitta su un ponte innevato, stima 6.000-7.000).