Fino al 6 febbraio 2022 la Pinacoteca Civica di Como ospita la mostra Manlio Rho. Sintesi dell’astratto. La pittura di Manlio Rho e il suo archivio.
A cura di Elena di Raddo, supportata dall’Archivio Manlio Rho e con l’allestimento dell’architetto Paolo Brambilla, il progetto celebra i 120 anni dalla nascita dell’artista comense, considerato uno dei massimi esponenti dell’arte astratta italiana. La mostra riunisce dipinti, schizzi, studi sul colore, lucidi e varianti delle opere su tela, documenti, oggetti e mobili da lui disegnati, patrimonio dell’Archivio Rho, conservato dalla sua famiglia.
Attraverso una ricostruzione del suo studio, luogo di aggregazione di amici e artisti, come Carla Badiali, Mario Radice, Aldo Galli, Giuseppe Terragni e Carla Prina, i visitatori potranno avere una visuale a 360° della poetica del grande pittore nato nel 1901. Tramite punti di vista inediti e rielaborazioni del suo percorso artistico, è emerso il metodo utilizzato da Rho per le sue composizioni astratte, basato non solo sullo studio della geometria ma anche sull’analisi dei capolavori del passato, delle ricerche dell’Astrattismo europeo, del disegno per la moda.
«Nell’anno in cui ricorrono 120 anni dalla nascita di Manlio Rho – ha commentato Livia Cioffi, Assessore alla Cultura del Comune di Como – dopo le celebrazioni virtuali dedicate all’artista realizzate sui social dei Musei civici, ora si apre presso la Pinacoteca una mostra che porta l’attenzione su alcuni aspetti meno conosciuti di un grande artista, un maestro dell’Astrattismo comasco. La mostra si inserisce nel percorso di valorizzazione degli artisti comaschi, avviato negli ultimi anni con le mostre dedicate a Terragni, con la valorizzazione degli arredi dell’Asilo Sant’Elia e al rapporto con l’architettura, e a Radice».