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Medaglie scolpite come opere d’arte per il catalogo di Nomisma. Apertura con un prezioso statere di Taranto

Statere di Taranto del 272 prima di Cristo circa con testa di Zeus e aquila su fulmini. Statere di Taranto del 272 prima di Cristo circa con testa di Zeus e aquila su fulmini.
E’ di Enrico Manfrini questa bella medaglia per l’apertura della III sessione del Concilio Ecumenico Vaticano II.
E’ di Enrico Manfrini questa bella medaglia per l’apertura della III sessione del Concilio Ecumenico Vaticano II.

Sembra che finalmente per le medaglie annuali o commemorative di Paolo VI sia finito l’immotivato disinteresse che durava da tempo. Come si legge nel catalogo della vendita Nomisma (www.nomismaweb.com) del 17 e 18 dicembre “quello di Poalo VI è stato un pontificato di grandissima importanza e di passaggio verso l’età moderna in cui la medaglia ed i mezzi di comunicazione di massa iniziarono ad imporsi in tutto il mondo. Anche la medaglia conobbe questa rivoluzione passando da quella forma ancora classica, ottocentesca, ad una nettamente moderna”. Non sempre apprezzate all’epoca della loro emissione, ora le medaglie sembrano essere apprezzate per quello che sono, veri e propri multipli d’arte. Delle vere e proprie opere d’arte garantite da firme come Enrico Manfrini, lo scultore prediletto da Paolo VI, Lello Scorzelli, Emilio Greco, Agenore Fabbri e Giacomo Manzù, tanto per citare alcuni.

Opera di Lello Scorzelli, questa medaglia ricorda la partecipazione, nel 1965, di Paolo VI all’Assemblea dell’Onu.
Opera di Lello Scorzelli, questa medaglia ricorda la partecipazione, nel 1965, di Paolo VI all’Assemblea dell’Onu.

Di Enrico Manfrini l’asta sammarinese Nomisma propone a 1.800 euro la medaglia in oro, come tutte quelle che seguono, del 1964 per l’apertura della terza sessione del Concilio Ecumenico Vaticano II. Le immagini esprimono due concetti base per la vita della Chiesa cattolica: la famiglia, cioè, di tutti i cristiani nel nome di Gesù Cristo e l’unità del Papato con Cristo. Al dritto l’unità dei cristiani è espressa da Gesù Cristo con alle sue spalle una serie di templi religiosi mentre il rovescio è mostrato Pietro che, sceso dalla barca sulla quale sono gli altri apostoli, raggiunge Gesù mentre cammina sulle acque. A1700 euro la medaglia che ricorda il viaggio del Papa in India, il secondo, dopo quello in Terra Santa; a 3.500 quella per il 50° di sacerdozio di Papa Montini.

Lello Scorzelli è presente con bella medaglia, valutata 1.800 euro e chiamata, nel 1965, a far memoria della partecipazione del Pontefice, primo Papa a parlare all’Onu in piena guerra fredda. Il mondo diviso in due: da una parte la Nato e i Paesi che aderiscono al Patto Atlantico; dall’altra il Patto di Varsavia siglato dagli Stati satelliti all’Unione Sovietica. Il 4 ottobre 1965, giorno di San Francesco d’Assisi, si rivolse ai 116 rappresentanti di altrettante nazioni convenuti al Palazzo di Vetro lanciando l’accorato appello: “Mai più la guerra”. Un può di più robusta, esattamente 2.300 euro, è l’attribuzione assegnata al conio medagliato  dell’anno undicesimo che ricorda la conversione di Paolo sulla via di Damasco.

Paolo VI (ma qualcuno è propenso nel dire che si tratta di Giovanni XXIII) al diritto e Noè al rovescio, nella medaglia per l’ottantesimo compleanno di Papa Montini.
Paolo VI (ma qualcuno è propenso nel dire che si tratta di Giovanni XXIII) al diritto e Noè al rovescio, nella medaglia per l’ottantesimo compleanno di Papa Montini.
Paolo VI (ma qualcuno è propenso nel dire che si tratta di Giovanni XXIII) al diritto e Noè al rovescio, nella medaglia per l’ottantesimo compleanno di Papa Montini.
Paolo VI (ma qualcuno è propenso nel dire che si tratta di Giovanni XXIII) al diritto e Noè al rovescio, nella medaglia per l’ottantesimo compleanno di Papa Montini.

Stima di 3.200 euro, sia per la medaglia di Angelo Bincini per il nono anno di Pontificato e quella di Antonio Berti a ricordo della convocazione del Sinodo dei Vescovi. Sullo stesso argomento è l’originale medaglia di Amerigo Tot, dell’anno XII, con al retro gli Apostoli riuniti in Cenacolo nel 50° giorno dopo la Pasqua.

Prova senza sabbiatura  delle 100 lire di Vittorio Emanuele II. E’ stimata 70.000 euro.
Prova senza sabbiatura  delle 100 lire di Vittorio Emanuele II. E’ stimata 70.000 euro.

L’astuccio col trittico medagliato (bronzo, argento e oro) dell’anno XIII partirà da 2.200 euro. Più a portata di mano – 1.800 euro – due medaglie modellate da grandi scultori come Agenore Fabbri su Giustizia e Pace e  Giacomo Manzù  per l80° compleanno del Papa con Noè che dall’Arca lascia uscire la colomba che tornerà con il ramoscello d’ulivo. All’epoca la medaglia fece molto discutere in quanto più di un osservatore fece notare che il diritto col Papa con piviale era quello utilizzato per una medaglia di Giovanni XXIII. Forse non avevano torto.

E’ di Enrico Manfrini questa bella medaglia per l’apertura della III sessione del Concilio Ecumenico Vaticano II.
E’ di Enrico Manfrini questa bella medaglia per l’apertura della III sessione del Concilio Ecumenico Vaticano II.

Chiude la sequenza in trittico di Oscar Gallo “resta con noi Signore. In questo caso le palette si alzeranno da 2.000 euro.

Attraente il lotto con le medaglia d’oro dei cinque anni di pontificato di Giovanni XXIII al quale i compilatori del catalogo della vendita hanno assegnato una valutazione di 16.000 euro

Naturalmente la vendita, articolata in 1.431 lotti (con un’appendice riservata alle penne da collezione e qualche gioiello), propone monete di epoche e zecche diverse. L’apertura è difatti affidata ad uno statere di Taranto del 272 prima di Cristo con Zeus al diritto e l’aquila su fulmini al rovescio, valutato 18.000 euro.

Prova senza sabbiatura  delle 100 lire di Vittorio Emanuele II. E’ stimata 70.000 euro.
Prova senza sabbiatura  delle 100 lire di Vittorio Emanuele II. E’ stimata 70.000 euro.

A poco meno di metà del catalogo si trova, proposta a 18.000 euro, l’augustale fatto battere a Messina da Federico II e a 12.000 euro la doppia tripolina di Ferdinando il Cattolico, circolante tra il 1489 e il 1490. Una moneta araba contromarcata e fortemente tosata. Praticamente la metà del peso originale (4,67 grammi), ridotto a 2,28 grammi. Pochissimi gli esemplari noti.

Ancora una volta ben rappresentata Casa Savoia. Con le due edizioni delle 20 lire d’oro del 1902 di Vittorio Emanuele II – quella con l’ancoretta e quella senza, proposte a 50.000 euro ciascuna. Più sostenuta – 70.000 euro, la stima delle 100 lire del 1925 Vetta d’Italia, prova senza sabbiatura, coniata con l’oro donata alla Patria. Non entrò mai in circolazione in conseguenza del fatto che l’oro contenuto aveva valore intrinseco ben quattro volte superiore al valore nominale di 100 lire.

Un bell’insieme di medaglie d’oro di Giovanni XXIII, valutate 16.000 euro.
Un bell’insieme di medaglie d’oro di Giovanni XXIII, valutate 16.000 euro.
Statere di Taranto del 272 prima di Cristo circa con testa di Zeus e aquila su fulmini.
Statere di Taranto del 272 prima di Cristo circa con testa di Zeus e aquila su fulmini.
Statere di Taranto del 272 prima di Cristo circa con testa di Zeus e aquila su fulmini.
Statere di Taranto del 272 prima di Cristo circa con testa di Zeus e aquila su fulmini.

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