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Da Fausto Melotti a Michelangelo Pistoletto, la bellezza del Presepe tra arte antica e contemporanea

La Spezia. Fondazione Carispezia presenta, da sabato 11 dicembre 2021 a domenica 30 gennaio 2022, la mostra Admirabile signum. Il presente tra arte antica e contemporanea, all’interno dei suoi spazi espositivi. La rassegna, nata da un’idea di Emanuele Martera che ne ha coordinato immagine e allestimento, è stata curata da Lara Conte e Alberto Salvadori.

La mostra Admirabile signum. Il presepe tra arte antica e contemporanea mette in relazione importanti importanti presepi genovesi e lombardi del XVIII secolo con opere ed installazioni di arte contemporanea, creando un dialogo tra passato e presente che si proiettano nel futuro. Accatto a presepi del Settecento il visitatore potrà ammirare opere di Roberto Almagno, Maria Lai, Marco Lodola, Fausto Melotti, Michelangelo Pistoletto e Guido Strazza.

Artisti di tutte le epoche si sono confrontati con il tema della Natività, attraverso media, linguaggi e tecniche differenti, tra figurazione ed evocazione. Percorrendo gli spazi della mostra sarà possibile compiere un viaggio tra varie epoche artistiche e storiche, fino ai giorni nostri.

Come ha affermato il presidente della Fondazione Carispezia Andrea Corradino questa mostra è “un’iniziativa pensata per infondere nelle persone un senso di speranza in un momento ancora così difficile”, dato dalla persistenza della pandemia da Covid-19. Dalla prima realizzazione del presepe a Greccio nel 1223, attribuito a San Francesco d’Assisi, ogni anno nel mondo occidentale si usa allestire la scena della Natività, per rivivere il forte momento di contatto tra divino e terreno, tra ricchezza e povertà.

Presepe, anonimo artista lombardo

A Genova, nel corso del XVII secolo, si sviluppa una forte cultura per la rappresentazione della nascita di Gesù, che raggiunge il suo apice nel corso del Settecento, dimostrando la qualità di mezzi e di gusto. Le statuine, rese con grande verità storica, erano realizzate con una combinazione di materiali che le impreziosiva: legno intagliato e policromato, pasta di vetro per gli occhi, stoffe per gli abiti decorate con pizzo e galloni in argento e oro filato, pietre dure, coralli e filigrana. I Musei Civici Genovesi hanno messo a disposizione parte del proprio patrimonio di Presepi per la mostra, e sicuramente è stato un modo per riscoprire questi capolavori liguri.

Un’installazione luminosa di Marco Lodola, concepita appositamente per l’occasione, accoglierà i visitatori nella Fondazione Carispezia, proponendo un immaginario ludico e pop. Nel corso degli anno Lodola ha realizzato presepi coloratissimi che hanno illuminato le facciate delle più prestigiose istituzioni italiane museali.

Il visitatore viene accolto in mostra con l’installazione di Guido Strazza (Presepe blu notte, 2007), che affronta la tematica del presepe rinunciando completamente all’approccio figurativo, utilizzando forme geometriche collocate sul profondo blu di un grande cielo circolare. Una sala è dedicata ai presepi di Maria Lai,  una delle più importanti artiste italiane del XX secolo, che ha fatto della Natività uno dei temi principali della sua ricerca e produzione artistica, reinterpretando la tematica con l’uso di vari materiali, istituendo una continua relazione tra terra e cielo.

“Presepe  blu notte”, Guido Strazza (2007)

Il percorso espositivo travalica la rigida organizzazione cronologica, ma diventa un viaggio spirituale e di rinascita. Inoltre, la mostra è accompagnata da eventi collaterali, che approfondiscono il tema centrale della rassegna e propongono visite guidate e incontri con importanti esponenti del settore.

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