Fondazione Benetton Studi Ricerche e Fondazione Imago Mundi presentano Treviso Contemporanea, da febbraio 2022.
Treviso Contemporanea è una piattaforma che racconta tre appuntamenti espositivi che hanno luogo nel cuore di Treviso: a Ca’ Scarpa, alla chiesa di San Teonisto e presso le Gallerie delle Prigioni. Frutto di una stretta collaborazione tra le due istituzioni, il progetto risponde alla necessità di mappare il mondo nella percezione storica e contemporanea, dalle forme tradizionali della lettura cartografica dello spazio terrestre alla trascrizione artistica nel rapporto che intercorre tra esperienza e rappresentazione, fino al lavoro di artisti e comunità provenienti dal mondo dell’arte aborigena australiana.
Mind the Map!, organizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, Terra Incognita e Atlante Temporaneo, organizzate da Fondazione Imago Mundi, sono i titoli di un itinerario comune che invita a riflettere sull’immagine del mondo, facendo esperienza, nel muoversi da una sede all’altra, della mappa stessa della città. Mind the Map! studia mappamondi di ogni epoca e provenienza come espressioni di convenzioni sociali che hanno imposto confini, decretato l’orientamento a sud, a nord, o a est, reificato i concetti astratti di potenza e dominio, rivendicato con veemenza il proprio posto nel mondo o veicolato intense emozioni di fragilità e bellezza, invitando il pubblico a prestare attenzione alle mappe e ad entrare in mondi complessi.
Atlante Temporaneo. Cartografie del sé nell’arte di oggi raccoglie le opere di 14 artisti tra cui Oliver Laric, Jeremy Deller, Paul Maheke, Matt Mullican, James Lewis e Kiki Smith che, analizzando il legame tra realtà e raffigurazione, presentano un’idea di mappatura alternativa. Infine, la collezione di arte aborigena australiana, parte della Luciano Benetton Collection, ha avviato un processo di ricerca volto a indagare la vita artistica, culturale e sociale degli artisti e delle comunità che formano il panorama dell’arte aborigena.
Con la mostra Terra Incognita si offre agli occhi del visitatore una grande installazione composta da oltre ottanta tele dipinte, che crea un paesaggio vibrante di colori, da osservare dall’alto e da una certa distanza, come si conviene agli spazi sacri, e ai luoghi a cui ci si avvicina con rispetto. Un paesaggio composto da diverse esperienze ed espressioni, che non esclude nessuno, ma neppure nega la possibilità di auto-escludersi.